Roma, Juric è sotto esame
Rassegna stampa
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Dopo quattro partite e sedici giorni di lavoro, Ivan Juric è già sotto esame.
La Roma, sul piano del gioco, assomiglia alle versioni peggiori del breve ciclo di DDR. Di certo non al Verona o al Torino allenati da Juric che avevano un’identità chiara: marcature a uomo, aggressività nella riconquista del pallone, ricerca del duello individuale.
La formazione giallorossa, invece, paradossalmente, ha applicato meglio le direttive del nuovo allenatore nella prima partita, contro l’Udinese in cui, per almeno 70 minuti, si è vista una squadra organizzata, feroce, concentrata. I concetti hanno resistito anche nel primo tempo contro l’Athletic, poi non si è visto più nulla della mano di Juric.
La cosa strana è che tutto sembri da buttare già a inizio ottobre, con la Roma in linea con l’obiettivo dichiarato: la Champions rimane distante due punti. In campionato, anche con un po’ di fortuna contro il Venezia, Juric ha vinto due partite su due. Se dovesse ripetersi a Monza, ripeterebbe il filotto iniziale di De Rossi dello scorso inverno. Eppure questa trasferta è diventata fondamentale anche per il suo futuro. La situazione è preoccupante: la Roma è nel caos a tutti i livelli. E non ha ancora scoperto la via per uscirne.