Souloukou-Friedkin era già rottura: i retroscena dell’addio della CEO

Souloukou-Friedkin era già rottura: i retroscena dell’addio della CEO

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Dimissioni e comunicato algido per lasciare andare l’ennesimo dirigente, fagocitato dal calderone Roma.

Al di là di meriti o demeriti, la Roma si ritrova di fatto scoperta in tutti i ruoli societari: manca un responsabile della comunicazione, manca un responsabile dell’area commerciale dopo il licenziamento di Wendell, manca ovviamente da ieri un amministrato delegato e di fatto anche un reale direttore sportivo operativo, visto che Ghisolfi pare sia stato perimetrato praticamente dopo pochi giorni dal suo sbarco a Roma.

Va rifatta la Roma, una rivoluzione che nasce per l’ennesima scossa tellurica dentro Trigoria.

I motivi dell’addio di Lina Souloukou sono da ricercare ben oltre le presunte o reali minacce ricevute di recente dopo l’esonero di De Rossi, fortemente caldeggiato dalla dirigente greca.

Secondo diverse ricostruzioni i rapporti tra Friedkin e Lina Souloukou erano già ai minimi termini da diverse settimane. Nonostante i proprietari abbiano avallato la scelta di esonerare De Rossi, internamente diversi report hanno riferito alla proprietà di alcune discrepanze nel lavoro svolto dalla CEO.

In primis relativamente alla questione ambientale: i Friedkin si sono infuriati per l’effetto pesantissimo che avuto sulla piazza l’addio di De Rossi, responsabilizzando in questo senso la dirigente greca; così come la sua operatività interna legata al mercato, al suo eccessivo presenzialismo, ai casi Dybala e Zalewski oltre ad altre questioni gestionali che avrebbero comunque spinto i Friedkin a non rinnovare il contratto in scadenza della dirigente greca.