Roma, come cambiano gli obiettivi con Ranieri?

Roma, come cambiano gli obiettivi con Ranieri?

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A Trigoria si respira un’aria nuova.

Ranieri ha portato ottimismo, fiducia e serenità. “È un gentleman, un uomo dalla forte personalità”, ha dichiarato Ghisolfi nel corso del Social Football Summit in scena all’Olimpico. La persona giusta per attaccamento e carattere in grado di lavorare per gli obiettivi stagionali. Niente è cambiato, insomma. La Roma punta all’Europa. E Dan Friedkin ha l’intenzione di rilanciare il club sul piano dirigenziale e con investimenti mirati al mercato  di gennaio.

Roma da rimonta? Per i bookies è ancora da sesto posto

Se si esamina questa pagina su chi vince lo Scudetto secondo i bookmakers, si noterà come la Roma venga considerata quasi all’unanimità come settima forza del campionato, dietro anche a Lazio e Atalanta, ma davanti alla Fiorentina, nonostante il campo abbia detto ben altro finora. La squadra, secondo questo scenario, dovrà sgomitare parecchio e ritrovare costanza di risultati se vorrà agganciare il treno europeo, con la qualificazione almeno in Conference League, per quanto ci sia sempre la strada dell’Europa League che apre spiragli diversi.

Foto Fraioli

Cosa cambierà con Ranieri in panchina

Rispetto alla Roma di Juric, Ranieri dovrebbe tornare quasi sicuramente alla difesa a quattro. Probabile un 4-3-3 con il rientro di Hummels al centro assieme a N’Dicka, Angeliño a sinistra e Mancini a destra; da verificare l’impiego di Celik, Abdulhamid e Sangaré. Centrocampo con Konè, Le Fee e Pellegrini; i vari Paredes, Cristante e Baldanzi da valutare in base all’avversario e al turn-over. Reparto avanzato con Dybala a destra, Dovbyk ed El Shaarawy a sinistra; anche qui ballottaggio con Saelemaekers, Zalewski e Angeliño in base al match.

Modulo 4-4-2: stessa difesa con Mancini, Hummels, N’Dicka e Angeliño (ballottaggio Celik- Hummels), centrocampo con El Shaarawy, Kone, Pellegrini e Saelemaekers. Attacco a due con Dybala e Dovbyk. Alternativa 4-2-3-1: probabile modulo offensivo per le gare casalinghe con Mancini, Hummels, N’Dicka e Angeliño, Kone e Le Fee davanti alla difesa, Soulé, Dybala e Pellegrini a centrocampo, con quest’ultimo più ibrido e meno esterno, insomma un collante tra i reparti, e Dobvyk ariete centrale.

A Cagliari, Ranieri ha giocato con la difesa a tre, raggiungendo una salvezza tanto difficile quanto meritata. L’ex Leicester potrebbe anche optare per un 3-5-2 con difesa dello spazio piuttosto che uomo contro uomo in stile Juric. Linea arretrata con Mancini, Hummels e N’Dicka. Centrocampo con El Shaarawy, Kone, Le Fee, Pellegrini e Angeliño. In avanti la coppia Dybala-Dovbyk. Ma tutto è ancora da definire. Ranieri si è sempre mostrato versatile nel cambio modulo. Quasi sicuramente riproporrà un blocco basso con il reintegro di Hummels. Ancora da chiarire il caso Hermoso, che dopo pochi mesi alla Roma pensa già al futuro. Probabile un ritorno in Spagna? Lo sapremo nel prossimo mercato.

I principali scontri diretti dei giallorossi

Da qui alla fine del girone d’andata, la Roma sarà protagonista di quattro big match. Ranieri comincia subito contro il Napoli al San Paolo. Poi Atalanta all’Olimpico. Nel mezzo Roma – Lecce, Como – Roma e Roma – Parma. Penultima con il Milan al San Siro e giro di boa con il derby della capitale. Un calendario complesso in cui la squadra di Ranieri dovrà assolutamente capitalizzare le gare più abbordabili, limitare i danni contro Napoli, Atalanta e Milan e giocarsi tutto in una delle gare più imprevedibili del campionato, quella contro la Lazio. Ranieri da subentrante ha collezionato in carriera cinque vittorie e solo due sconfitte negli ultimi 24 anni. Non sarà facile, ma in fondo, Claudio preferisce le sfide. E anche le difficoltà.

Nella stagione 2009/2010, Ranieri allenava i giallorossi. Dalla sua aveva già Pellegrini, Cristante, El Shaarawy e alla dodicesima di campionato era a 14 punti dalla capolista, l’Inter dello Special One. Sfiorò lo Scudetto. Quest’anno è a -13. Ma prima ancora di avventurarsi in voli pindarici, c’è da raddrizzare al più presto una stagione intera. Di sicuro farà il possibile. Perché “Quando la Roma chiama, io devo rispondere sì, sempre”.