Reset Roma: Ranieri cerca nuovi leader per la lotta salvezza

Reset Roma: Ranieri cerca nuovi leader per la lotta salvezza

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La fredda serata dell’Olimpico e il gol del 2-0 realizzato da Zaniolo, con la coda di veleni legati all’esultanza e a qualche gesto sgarbato nei confronti di ex compagni e pubblico, ha metaforicamente il sapore dello spartiacque.

La Roma è ufficialmente in lotta per la salvezza, è inutile nascondersi. Basta leggere la classifica che la vede a 2 punti dal trittico che chiude la colonnina di destra, con tre gare decisive in calendario, che sanno di scontri diretti: Lecce, Como e Parma.

Tre piccole finali che in caso di successo permetterebbero ai giallorossi di divere festività natalizie più serene a magari porre uno sguardo più realistico sul prossimo futuro, ancora tutto da scrivere.

Claudio Ranieri è l’uomo scelto dalla proprietà per salvare la Roma e rifondarla.

Nelle more di tre prestazioni diverse, con quella di Londra sicuramente al top nella classifica delle più convincenti, il tecnico testaccino sta tentando di rintracciare nuovi leader a cui affidare il compito di guidare la squadra fuori dalla tempesta.

Perchè la Roma delle semifinali e delle finali europee, dei sold out, dell’orgiastica passione Mourinhiana di fatto non esiste più: via Rui Patricio, Smalling, Ibanez, ma anche Matic, Karsdorp, Abraham, Spinazzola, Mkhitaryan e Zaniolo (eroe di Tirana).

Pellegrini messo momentaneamente da parte per ritrovare se stesso. Cristante schiacciato dalla contestazione e dall’insoddisfazione di un pubblico che non lo ritiene più un insostituibile; Dybala frenato da uno stato fisico che non gli consente di allenarsi appieno con la squadra. Mancini in difficoltà, gli errori gravi contro l’Atalanta lo hanno dimostrato.

Quella Roma lì non c’è più. Oggi il gruppo è un’entità multiforme, tra vecchi stanchi e in difficoltà, nuovi incapaci di incidere. Si salva Manu Konè, a cui Ranieri – come qualunque altro allenatore a parte Juric che c’è arrivato in ritardo – ha affidato il compito allacciare la Roma in mezzo al campo. Il francese ha la personalità per incidere nei 90 minuti con contrasti, conduzioni del pallone, intuizioni e lo sta dimostrando.

Poi c’è Mats Hummels a cui Sir Claudio sembra aver affidato le chiavi della squadra, quasi fosse un ‘Buon Padre di Famiglia‘ che prende per mano i figli per condurli verso lidi migliori. Il tedesco stringerà i denti e col Lecce ci sarà, perchè si è percepita nettamente la differenza in termini autorevolezza difensiva tra prima e dopo lo stop muscolare contro l’Atalanta.

Foto Fraioli

Il terzo è Leandro Paredes: Ranieri ha capito che in mezzo al campo la Roma avesse bisogno di uno scoglio a cui aggrapparsi, soprattutto ora che la palla scotta tantissimo. L’argentino sente una rinnovata fiducia che sta proiettando sul campo con lo stesso atteggiamento positivo visto in primavera con De Rossi in panchina.

Angelino è un insostituibile: è il calciatore di movimento che ha fin qui giocato di più con la Roma. Ha attraversato tre metodologie di lavoro completamente diverse ma non è mai uscito. Riportato a giocare da quinto, ha meno l’incombenza di difendere e può aggredire in avanti, come successo con Bellanova, di fatto escluso dal campo.

La sensazione è che il quinto leader di Ranieri possa diventare Saelemaekers: ha la mente libera, non ha vissuto sul campo l’appiattimento della Roma di quest’ultimo bimestre a causa dell’infortunio al malleolo subito a Marassi. Ha personalità e leadership tecnica, ma soprattutto ha quell’alone di imprevedibilità che alla manovra offensiva della Roma potrebbe dare l’elettricità necessaria per risvegliare anche gli altri compagni, a cominciare da Dovbyk.

Da questi uomini Ranieri è ripartito, senza dimenticare Svilar e Ndicka sempre presenti, per risollevare la squadra, con la speranza che anche qualche ‘senatore’ finalmente si svegli.