‘Indegni, traditori, colpevoli’: il pollice verso dell’Olimpico sulla Roma

‘Indegni, traditori, colpevoli’: il pollice verso dell’Olimpico sulla Roma

Tifosi

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Contro il Bologna si è toccato il fondo, sul campo, portando all’esasperazione totale anche la tifoseria.

Quella stessa tifoseria che nel corso dell’intero scorso triennio aveva riempito all’inverosimile l’Olimpico, al di là dei risultati.

Una sessantina di sold out consecutivi a cavallo tra l’esperienza di Mourinho e la coda finale diretta da De Rossi.

Pensare a quello stadio lì, pieno di passione, amore, cori, entusiasmo e paragonarlo allo spettarle Olimpico di ieri, semi vuoto già dall’inizio della ripresa, fa impressione.

La tifoseria della Roma, in primis la Curva Sud, ha tentato ogni strada: ha contestato aspramente il giorno dopo l’addio di De Rossi, ha scioperato in alcune partite casalinghe 10 minuti, 15 minuti, un intero tempo, è tornata a sostenere solo la maglia, riempiendo tutti i settori ospiti e ingoiando bocconi amari senza soluzione di continuità (Svezia, Firenze, Bruxelles e Verona).

Ieri la Curva ha iniziato richiamando all’ordine la squadra, poi ha sostenuto la squadra, ma la scintilla non si è mai accesa, anche perchè in campo l’undici scelto da Juric non ha dato mai la sensazione di voler lottare per vincere.

Ad inizio ripresa è iniziato lo sciopero e l’abbandono del tifo. Tra striscioni esposti in Sud e Tevere (indegni, tutti colpevoli, avete rotto il ca…), e un graduale svuotamento prima dei settori più caldi e poi di parte delle due tribune.

Molti tifosi si sono diretti verso il piazzale antistante la Monte Mario, ma poi l’iniziale ipotesi di contestazione si è spenta dinanzi all’ingente cordone di protezione predisposto dalla polizia all’uscita dei cancelli dello stadio, dove transitano autorità, dirigenti, il pullman della squadra e le auto private dei calciatori.

Al termine del match dopo un’altra sonora salva di fischi rivolta ai calciatori, lo stadio si è svuotato nel giro di pochi secondi. Fuori esposti striscioni contro la squadra. La gente è stanca e ora, per questi signori, ricostruire la propria credibilità agli occhi della tifoseria sarà veramente dura.