Paredes è il ‘connettore’ della Roma: l’analisi

Paredes è il ‘connettore’ della Roma: l’analisi

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“Testa a giovedì”: con queste semplici parole su InstagramLeandro Paredes ha chiuso il capitolo di Empoli, dove la Roma ha colto la quinta vittoria consecutiva, per alzare subito il livello di concentrazione in vista della battaglia del San Mamés.

Dopo aver saltato l’andata per squalifica, l’argentino tornerà (salvo sorprese a cui Ranieri ci ha comunque abituati nell’ultimo periodo) a giocare titolare.

Difficile immaginare Paredes fuori in una sfida dove oltre alla corsa, alla forza fisica, all’impatto forte che i baschi daranno sin da inizio gara, servirà esperienza e sangue freddo nella gestione del possesso palla.

Ranieri ovviamente non è un amante del palleggio sterile e orizzontale, anche ieri a bordocampo si è spazientito quando in due-tre occasioni, soprattutto Ndicka, ha forzato eccessivamente il passaggio indietro diretto a Svilar, ma quando il pallone passa tra i piedi di Paredes, tutta la dinamica di costruzione del gioco della Roma assume un’altra fisionomia.

Le statistiche di Empoli: Tocchi 101 – Passaggi precisi 81/88 (92%) – Passaggi chiave 3 – Cross (prec.) 6 – Passaggi lunghi (prec.) 12 (8)

L’argentino è il vero ‘connettore‘ del gioco giallorosso. Ieri ha più volte imbucato verticalmente la sfera direzione Soulè, su quell’immaginifico binario tecnico che Leo ha creato con Dybala. Gioco costante a due tocchi, spesso ad un tocco, palloni filtranti, aperture.

Paredes è tornato a dominare in mezzo al campo, in un ruolo sempre più raro. Trovare registi puri in giro per il mondo è difficilissimo. Oggi si predilige il mediano che sa dare ordine alla squadra, ma che offre – in una ipotetica bilancia – maggior peso specifico in fase di copertura rispetto alla regia pura.

Paredes appartiene ad una categoria di centrocampisti centrali, che mettono fosforo e visione di gioco ai primissimi posti nelle c.d. skills. In attesa dell’ufficialità del suo rinnovo, alla soglia dei 31 anni, è veramente difficile immaginare anche nella prossima stagione una Roma competitiva, senza il suo regista argentino.