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Ghisolfi e le ‘sei’ colonne della Roma: il punto tra rinnovi, sirene estere e strategie
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“Le nostre certezze sono Konè, Dybala, Mancini, N’Dicka, Svilar e Paredes“.
Quei giocatori su cui la società vorrebbe ricostruire il c.d. gruppo storico per aprire un nuovo ciclo. Al di là della dimenticanza (?) di uno come Angelino che per la crescita dimostrata, la leadership e le qualità tecniche, appare come uno dei migliori acquisti (qualità-prezzo) dell’ultimo decennio, ma anche della mancata (ma forse voluta?) indicazione del nome di Dovbyk, pagato l’estate scorsa 35 milioni, la Roma sembra avere le idee chiare su chi dovrà rappresentare un po’ l’architrave della squadra.
Cadute le candidature di Pellegrini e Cristante che la Roma vorrebbe accompagnare alla porta a giugno, dopo aver cercato invano di cederli a gennaio e considerando i giovani chiaramente un gradino sotto il livello di personalità e spessore dei calciatori citati da Ghisolfi, è necessario che il club definisca le posizioni dei suoi leader (o presunti tali) il prima possibile per non avere brutte sorprese.
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A cominciare da Mile Svilar che attende ancora la chiamata decisiva per il rinnovo di contratto. Il ragazzo è sereno, pubblicamente ha più volte detto che non ci saranno particolari problemi, di voler restare e di voler crescere con la Roma, ma le tempistiche che lo stesso Ranieri aveva indicato ad inizio gennaio sul suo prolungamento (e su quello di Pisilli) non sono state finora rispettate dalla direzione sportiva. Più trascorrono le settimane e più sale il rischio che qualche club straniero possa bussare alla porta di Trigoria, considerando che la Roma per provare a limitare i danni in termini di deficit di bilancio, qualche cessione dovrà farla tra giugno prossimo e giugno 2026.
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Se Gianluca Mancini di recente ha dichiarato che avendo ancora 2 anni di contratto è stato chiaro con i suoi agenti e indirettamente con la Roma, esprimendo il desiderio di proseguire qui almeno altre due stagioni, qualche dubbio sorge su Ndicka. Il classe 98′ – arrivato a zero dall’Eintracht Francoforte – è sicuramente migliorato rispetto agli esordi nelle prime settimane con Mou e ha un grande punto a favore: una condizione fisica e un atletismo che gli consente di giocare tutte le partite. Era titolare inamovibile con il lusitano dopo un periodo di apprendistato, lo è stato per De Rossi (con ottimi risultati nella difesa a quattro), poi anche con Juric e oggi con Ranieri. Ma resterà al 100%? La volontà della Roma è chiara, il mercato potrebbe dire qualcosa di diverso.
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Dybala e la Roma sono tornati ad amarsi, dopo un momento in cui entrambe le parti si sono sentite tradite. La Joya ha oggettivamente da un paio di mesi volto e testa diverse. E’ più coinvolto e sente di esser tornato al centro della Roma. Ma il club giallorosso deve lavorare sui conti e non potrà permettersi un ingaggio lordo vicino ai 16 milioni annui. Nelle prossime settimane continuerà il dialogo con i suoi agenti sull’ipotesi di un biennale con spalmatura.
Da un argentino all’altro, la querelle Paredes è ancora in piedi e probabilmente rimarrà tale fino al termine della stagione. L’argentino ha il desiderio di tornare al Boca ma non vuole andare a giocare gratis. Il Santos dell’amico Neymar metterebbe già da adesso sul piatto un’offerta molto allettante, ma a Buenos Aires vivrebbero la sua eventuale scelta di andare in Brasile come un tradimento. Paredes ha recentemente rifiutato l’Arabia Saudita, forse perchè ha capito di poter essere ancora protagonista in Europa. Ghisolfi ha dichiarato pubblicamente che la Roma sta lavorando su un rinnovo annuale, mentre Ranieri – erroneamente – era andato dietro la voce non confermata dal club di un rinnovo automatico per un altro già scattato. Tenere o no Paredes dipenderà anche dal nuovo allenatore e dalle sue idee calcistiche. L’investimento su Konè prima, Gourna-Douath a gennaio e sulla futura mezzala (Frattesi o no) lascia pensare che la Roma si stia però cautelando.
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Infine c’è proprio Konè nella lista ‘dei desideri’ di Ghisolfi. Prelevato dal Gladbach, la Roma punta tantissimo su Manu di cui Ranieri è letteralmente innamorato. Difficile che non lo sia anche il futuro tecnico giallorosso, considerando che Konè è un titolare del centrocampo della Francia vice-Campione del Mondo. 20 milioni circa spesi per il suo cartellino, oggi ne vale già il doppio sul mercato ma la Roma vorrà tenere duro almeno per un’altra stagione. Ma Konè è blindato da un contratto lungo, il più lungo dei citati, quindi i rischi sono relativi.