Dimmi che allenatore scegli e ti dirò chi potrai essere e che ambizioni hai
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FOCUS RS (di Nicolas Terriaca) – Dimmi che allenatore scegli e ti dirò chi potrai essere e che ambizioni hai.
La società si è rivolta a Ivan Juric, al quale ha fatto firmare un contratto annuale con opzione di rinnovo in caso di raggiungimento della Champions League. Il tecnico croato, in carriera, però, non ha mai alzato un trofeo e il miglior piazzamento in Serie A è stato il 9° posto della passata stagione. L’ex Torino con le sue dichiarazioni, anche dopo la disfatta di Firenze (5-1), ha delineato la sua dimensione: ”Penso che la Roma debba riprendere velocemente quanto fatto nelle 7 partite, non dimenticando questa, ma pensando a questa e capire perché è successo”.
La formazione giallorossa, però, prima dell’umiliazione subita al Franchi, aveva racimolato appena 3 vittorie, 2 pareggi e altrettante sconfitte con una media punti pari a 1,57. Un rendimento, che proiettato in un campionato, porterebbe la Roma a 59/60 punti. Mediocrità.
A pochi chilometri dalla Capitale, De Laurentis, riconoscendo i propri errori e prendendosi le responsabilità della 10° posizione dell’ultima stagione, ha affidato la panchina del Napoli ad Antonio Conte, tecnico che ha vinto 4 scudetti in Italia, uno in Inghilterra, oltre a una Supercoppa Italiana e una Coppa di Lega inglese. Insomma un allenatore adatto per vincere e che presuppone una determinata organizzazione per raggiungere tale obiettivo. L’ex tecnico della Juventus, ha esordito con una sconfitta a Verona: 3-0 e crollo inaspettato. Conte, nel post partita, ha parlato subito in maniera chiara: ”Quello che mi sento di dire è che c’è da chiedere umilmente scusa al popolo napoletano che ci segue con passione”. Dichiarazioni mai ascoltate in questa stagione a Roma.
Conte ha proseguito scuotendo immediatamente la squadra al primo passo falso: ”Quello che è preoccupante è vedere la squadra sciogliersi in questo modo alla prima difficoltà. Il problema va risolto a monte e non è di facile risoluzione. Serve avere un atteggiamento con più personalità e voglia. Anche nella difficoltà vedo i ragazzi fare molta fatica, ed è una cosa grave e che non si allena in poco tempo. Serve pazienza e lavorare sulla mentalità”. Il Napoli, successivamente, ha ottenuto 8 vittorie e un pareggio, il tutto corredato da 18 gol fatti e appena 2 reti subite: primo posto solitario.
Scelte da ricondurre solo al calcio, concetto sconosciuto a Dan e Ryan Friekdin. Decisioni che tendenzialmente ripagano. Eppure a Roma si prosegue per la propria strada: algoritmi, database e rapporti privilegiati con i procuratori. Come si può essere competitivi senza fare scelte di calcio condivise con dirigenti, che non ci sono, e allenatori? Come si può pretendere di alzare immediatamente dei trofei con un tecnico che non lo ha mai fatto?
La squadra in campo è lo specchio della mediocrità delle scelte fatte da un club che, improvvisamente, è diventato l’artefice dell’autodistruzione della Roma.