Stramaccioni a RS: ”Juric è bravo ma la Roma non ha le caratteristiche adatte per il suo gioco”

Stramaccioni a RS: ”Juric è bravo ma la Roma non ha le caratteristiche adatte per il suo gioco”

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Andrea Stramaccioni, ex allenatore delle giovanili della Roma e attuale commentatore sportivo di DAZN, è intervenuto ai microfoni di Retesport.

Di seguito le sue parole.

Io devo tutto alla Roma: nel settore giovanile, mi sono formato come allenatore. All’epoca c’era Alberto De Rossi che per noi giovani tecnici erano un punto riferimento e un maestro: avevo già ricevuto offerte importanti tra cui quella dell’Inter in cui fui inserito anche nella trattativa per Burdisso (ride ndr). Sfruttai, a malincuore, la clausola rescissoria per andare a Milano che, in quel momento, per me rappresentava un trampolino di lancio irrifiutabile.

Dybala? La buona notizia per Juric è che ha rincorso Bastoni a tutto campo eseguendo ciò che gli aveva detto. Così però lo ha perso negli ultimi 16 metri, zona di campo in cui può essere determinante.

Roma-Inter? L’idea era di giocarsela alla pari uomo su uomo con zone di pressione alte. La Roma ha avuto un buon approccio alla gara ma, dopo il gol dell’Inter, si è allungata e poteva subire altre reti che avrebbero potuto aumentare il passivo. Complessivamente, la prestazione non è stata positiva: Juric e i calciatori non possono essere soddisfatti di questa partita contro un’Inter che non è più quella della scorsa stagione. La Roma, anche nel finale, non ha mai dato la sensazione di poter essere pericolosa.

Stramaccioni su Saud e le differenze tra la Serie A e il calcio Saudita.

È un altro mondo. Gli stranieri alzano il livello delle squadre e in Arabia Saudita c’è la possibilità di averne 7 mentre in Qatar, dove ho lavorato, sono al massimo 5. Saud nel mondo asiatico è considerato uno dei migliori laterali difensivi: credo sia arrivato a Roma anche dopo la consulenza di Roberto Mancini. La differenza con la Serie A, però, rimane ampia.

Esonero De Rossi? È incomprensibile: l’unica giustificazione potrebbe essere l’incompatibilità con lo spogliatoio ma non è stato questo il caso. Daniele non ha avuto tempo di lavorare: il club gli avrebbe dovuto dare più tempo, e non 4 partite, per giudicare il suo operato e fare un bilancio. Aggiungo che gli allenatori sono come i calciatori e con Juric si è preso il bianco dopo il nero: ha una filosofia di gioco completamente diversa da De Rossi. Daniele crede in un calcio palleggiato mentre Ivan fa dell’uomo contro uomo e la verticalità i punti di forza del suo gioco. La Roma ha una squadra con un ampio bagaglio tecnico capace di leggere le situazioni a zona, però, è meno adatta alla marcatura a uomo e all’uno contro uno. Juric è bravissimo ma ha bisogno di caratteristiche adatte al suo gioco.

Pellegrini? Lorenzo l’ho allenato nelle giovanili: è un ragazzo di una sensibilità incredibile ed è anche forte. Portare la fascia della Roma, dopo Totti e De Rossi, pesa tantissimo e non è facile. Pellegrini ha anche la stima di Spalletti, credo che stia attraversando solo un momento no da cui può uscire lavorando e facendo bene in campo. Se i tifosi si aspettano che possa vincere le partite da solo commettono un errore.