
Roma, oggi salutano Coric e Bianda: del disastro di Monchi gli ‘unici’ reduci sono Pellegrini, Karsdorp e Cristante
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FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano) – Scadono oggi, finalmente, i contratti di Ante Coric e Willy Bianda.

Il costo di Coric e Bianda a bilancio
Complessivamente le due operazioni, salutate da Monchi in una conferenza stampa a tre, con frasi di grande esaltazione, sono costate al club giallorosso intorno ai 35 milioni di euro. Un vero e proprio salasso economico, di cui il principale responsabile è e resta l’ex ds spagnolo, tornato poi a Siviglia e protagonista nell’ultima finale d’Europa League prima del trasferimento in Inghilterra all’Aston Villa. 35 milioni, una cifra che basterebbe per comprare Frattesi oggi (al netto del famoso 30% di sconto) o poco meno di quanto il club giallorosso ha speso per Abraham, tanto per dare un’idea.
I danni tecnici nel biennio dell’andaluso sono stati d’altronde analizzati in lungo e in largo: un ridimensionamento della rosa, non solo dettato dalle esigenze di bilancio, ma acuite dall’incapacità di scegliere sostituti all’altezza dei titolarissimi venduti nel giro di 24 mesi. Ragionando a ritroso nella lunga lista dei disastri di Monchi e tralasciando il ritorno di Pellegrini, su cui Sabatini aveva fissato una recompra decisamente bassa rispetto al sui reale valore di mercato (10 milioni), c’è un solo calciatore che ha avuto un percorso evolutivo positivo in maglia giallorossa: Bryan Cristante, che seppur faticando tantissimo, è riuscito in questi anni a scalare la classifica di gradimento dei tifosi giallorossi, divenendo oggi baluardo del progetto Mourinhiano, con una continuità in campo che tolto Pellegrini, nessun altro acquisto dell’era Monchi ha avuto qui o altrove anche dopo aver lasciato la capitale.

Tolto però l’ex atalantino, e qualche lampo di Kluivert e Under, appare realmente mortificante il borsino di mercato di Monchi: da Pastore a Nzonzi, passando per Marcano e Moreno, poi Santon – quasi sempre ai box per un quinquennio nonostante i 9,5 milioni a bilancio del suo acquisto in permuta nell’operazione Nainggolan – piuttosto che Olsen, Schick o Defrel solo per citarne alcuni, il dirigente iberico ha speso complessivamente circa 260 milioni di euro in quattro finestre di mercato, da ridurre alle due estive in realtà, considerato che a gennaio la Roma non fece con lui particolari interventi sul mercato. Una spesa effettuata solo sui cartellini, con costi che lievitano ben oltre i 350 milioni se si tenesse conto anche degli ingaggi a lordo. Menzione a parte per Rick Karsdorp che dopo i primi due anni di sostanziale inattività e il ritorno al Feyenoord, per un biennio ha avuto un ruolo discreto nella Roma, salvo poi rifarsi male ai menischi e tornando al punto di partenza. Quando arrivò – rotto e in procinto di operarsi al ginocchio – Monchi disse testualmente: “che volete che sia qualche settimana di stop in 5 anni di contratto”. Il problema è che Karsdorp in mezzo si è rotto anche il crociato…

La lista degli acquisti
- KARSDORP 19 milioni
- ÜNDER 14,9 milioni
- LORENZO PELLEGRINI 10 milioni
- MORENO 5,7 milioni
- GONALONS 5 milioni
- KOLAROV 5 milioni
- DEFREL 23 milioni
- SCHICK 42 milioni
- NZONZI 26,65 milioni
- PASTORE 24,7 milioni
- KLUIVERT 18,75 milioni
- OLSEN 12 milioni
- CORIC 6 milioni
- CRISTANTE 30 milioni
- ZANIOLO 4,5 milioni
- MIRANTE 4 milioni
- FUZATO 0,5 milioni
- MARCANO 0
- BIANDA 6 milioni
- SANTON 9,5 milioni
- J.SILVA (prestito) 1 milione