Real Madrid-Roma, le pagelle del match. Dzeko mai servito, i giallorossi non sembrano una squadra

Real Madrid-Roma, le pagelle del match. Dzeko mai servito, i giallorossi non sembrano una squadra

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La Roma inizia timidamente la gara, rischiando grosso e venendo salvata più di una volta da Olsen.

Cresce intorno al 20’ minuto, proponendosi in avanti, ma dimostrando di non cavarsela bene nelle scelte decisive. Poi al 45’ la rete di Isco gela i giallorossi. Nella ripresa la squadra di Di Francesco prova a fare qualcosa in più, ma su un capovolgimento dopo un angolo battuto male arriva il raddoppio di Bale, che spegne le residue velleità giallorosse testimoniate da 3 tentativi di rimettere in piedi la gara. Alla fine si divere anche il nuovo 7 del Real, Mariano Diaz. 3 a 0 ineccepibile.

Olsen 7: Salva il salvabile, almeno 4 parate decisive nel primo tempo e altrettante nella ripresa. Tiene a galla la Roma con un pizzico di coraggio in più rispetto alle prime partite. Questo Robin può diventare Batman.

Florenzi 6: Spinge, corre e contrasta. La sua presenza di sente e forse l’aver capito di non dover piacere a tutti i costi a tutti gli ha giovato. Motorino.

Manolas 6: Lui c’è. Sempre. Di testa, di piede, da fermo o in scivolata da dietro. Nei primi 15 minuti i Blancos arrivano da tutte le parti che manco gli indiani. Lui, però, non fa la fine del generale Custer. Baluardo.

Fazio 5: Ancora macchinoso, così come il vicino Kolarov. Spesso il Real con Bale si infila da quelle parti e spesso Olsen ci mette una pezza. Al 50’ regala un calcio d’angolo al Real in modo imbarazzante. Caporale.

Kolarov 5,5: Come Fazio ancora non trova sé stesso, ma gli avversari trovano lui impreparato. Anche in fase offensiva può e deve fare molto di più, prendendo esempio da sé stesso al 63’, quando impegna Navas. Ritardatario. 

Zaniolo 6: Ci mette tutto, la classe si vede, così come un po’ di nervosismo ed emozione, che sviliscono idee giuste. È un diamante grezzo, ma ha le caratteristiche per poter emergere alla grande. Aladino. (dal 54’ Lo. Pellegrini 4: pronti-via finisce in fuorigioco dopo aver chiamato palla come un forsennato. Forse Ramos lo tiene in gioco, e per tuta risposta lui dal gioco ne esce. Coerentemente, fino alla fine. Ectoplasma).

De Rossi 6,5: A 35 anni è chiamato a fare sempre gli straordinari e lui, straordinariamente, li fa. Sempre con la massima dedizione. Al 45’ sceglie di fare fallo al limite dell’area per evitare un gol. Isco punisce lui e la Roma su calcio di punizione. Capitano della nostra anima.

Nzonzi 5,5: nel primo tempo si destreggia benino insieme a De Rossi, in una Roma in costruzione (Cit, Manolas) lui può essere un capo cantiere, ma per adesso appare ancora pesante come un mattone. (Dal 70’ Schick 4: gli arriva la palla che doveva essere di Dzeko e lui si presenta al Bernabeu con un tiro in curva. Poi non stoppa un pallone che sia uno. Shock!)

Ünder 6,5: timido all’inizio, ma le uniche vere iniziative d’attacco dei giallorossi partono da lui e dalla sua velocità. Tentenna al 70’ quando non cerca Dzeko in situazione di 2 contro 2. Troppo solo per una battaglia galattica. Il destino della Roma dipende da lui. Fato turchino.

Dzeko 5: Svogliato e mai (MAI) servito dai compagni, pochi spunti e molte sbracciate. Al 76’ si fa ammonire per fermare un avversario che partiva in contropiede. Unico tiro a 3 minuti dalla fine. Il cigno di Sarajevo sembra tornato un brutto anatroccolo in mezzo a una squadra di timidi pulcini.

El Shaarawy 5: come troppo spesso gli accade dopo un gol e una buona prestazione, sparisce sul più bello, quando il gioco si fa duro. Un faraonico sarcofago. (Dal 62’ Perotti 5: niente degno di nota, a parte un calcio d’angolo guadagnato grazie a un rimpallo nel finale, quindi male).

Di Francesco 5,5: La Roma non sembra più una squadra. Prova, pensa, si sbraccia, richiama, ma non ottiene nulla o quasi. Prova a dare verve coi cambi, ma risultano ecologici, a impatto ambientale 0. Se la squadra non ha mordente è anche colpa sua. 

Giorgio De Angelis