
Roma, 24 tiri dall’interno dell’area contro Inter e Plzen ma il gol non arriva
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“Moscia nelle conclusioni, quello sì, c’è gente che non segna da tanto tempo e bisogna farsi un esame di coscienza e chiedersi come mai”.
E qui c’è già una netta differenza rispetto alle primissime gare di questa stagione. Laddove all’inizio la squadra, anche per una condizione fisica ancora non al top, faticava a trovare la via della conclusione, da Firenze in poi soprattutto a cominciare a creare un numero nitido di palle gol purtroppo vanificate dai soliti noti.
Solo nelle ultime due sfide contro Plzen e Inter, dunque contro una buona squadra ceca (quarta nel proprio campionato) e una big d’Italia e d’Europa, la formazione di Gasperini ha tirato complessivamente 34 volte verso la porta, con ben 13 tiri nello specchio.
Ma i dati allarmanti sono due: 24 conclusioni da dentro l’area di rigore, dunque nello spazio degli ultimi sedici metri con un xG di 4.45. Ergo i giallorossi rispetto solo a queste conclusioni avrebbero dovuto segnare quasi 5 gol. Ne è arrivato 1, su rigore che è fuori da questa statistica.
Sul banco degli imputati non solo i due centravanti, ma anche Dybala che nel 2025 è a secco di gol su azione da febbraio, El Shaarawy che ieri sera ha mostrato una gamba frizzante ma è caduto nei difetti storici delle solite conclusioni a giro un po’ telefonate, passando per gli inconcludenti Baldanzi, Pellegrini e Soulè – che nelle ultime due sfide ha notevolmente abbassato il suo rendimento tecnico – per finire a Bailey che ha almeno la parziale scusante di aver iniziato da pochissimo a lavorare con la squadra.
Se la problematica si estende a macchia d’olio agli altri reparti, bisogna inevitabilmente puntare il dito anche contro i centrocampisti che non segnano in nessun modo e sembrano quasi non riuscire a provarci, visto che non si ricordano tiri verso la porta di Konè, El Aynaoui e dello stesso Cristante salvo, nel suo caso, gli inserimenti sui calci piazzati.



