
Hummels, l’esperienza senza la fame è controproducente: da pilastro a tedesco che visita Roma
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FOCUS RS (di Nicolas Terriaca) – Il sogno è finito: la Roma perde 3-1 in casa dell’Athletic Bilbao e dopo 5 anni viene eliminata dall’Europa League prima della semifinale.
I capitolini, ancora una volta in una gara determinante in campo internazionale, sono stati traditi da un grave errore individuale. Karsdorp, Abraham e Svilar la scorsa stagione contro il Bayer Leverkusen hanno compromesso l’accesso in finale alla Roma e quest’anno Hummels ha spezzato il sogno dei tifosi giallorossi di tornare al San Mamés. L’esperienza, elemento fondamentale che portò Mourinho a scegliere Wijnaldum piuttosto che Bove a Budapest, ha spostato l’ago della bilancia a favore dell’avversario.
In entrambi i casi, forse i due calciatori sono arrivati alla partita sazi di ambizione, appagati e con un atteggiamento eccessivamente superficiale. La maturità di Hummels e Wijnaldum non si è vista, ciò che li accumuna, probabilmente, è stato il modo approssimativo con il quale si sono approcciati alle rispettive gare, che per motivi diversi, erano di fondamentale importanza per la Roma, ma forse non per loro. Avere dei calciatori esperti in rosa è imprescindibile, purché abbiano fame di ambizione e voglia di imporsi, altrimenti è controproducente.
Hummels, da pilastro a tedesco che si gode Roma

Hummels, prima di Milan-Roma, è stato l’uomo simbolo della rinascita giallorossa targata Claudio Ranieri. Dal 5 febbraio, però, qualcosa è cambiato: da monumento a tedesco che si gode la città di Roma è stato un attimo. L’ex Borussia Dortmund, distratto da motivi nobili, mentalmente, potrebbe aver staccato la spina: ‘‘Il futuro negli ultimi anni l’ho gestito in modo tale da ascoltare il mio corpo, la mia famiglia, anche mio figlio. Mi manca di più passare del tempo con lui”.
Ranieri, infatti, dopo la sconfitta di San Siro, alla vigilia di Venezia-Roma, parlò così del difensore tedesco: ”Non vedrete tra i convocati Hummels e Paredes, gli ho dato vacanza. Perché con De Rossi giocavano poco, con Juric poco, con me hanno giocato tanto. Sono più utili adesso a ricaricare energie nervose che stare con me a Venezia. Non saranno tra i convocati, ma non perché hanno giocato male, ma perché hanno dato tutto”.
Dopo queste dichiarazioni, Hummels è sparito dai radar: appena 180 minuti disputati su 630 e 5 gare su 7 viste dalla panchina. A Bilbao, data l’assenza di Celik e l’inadeguatezza agli occhi di Ranieri di Nelsson, il classe 88′ è tornato titolare. La prestazione del difensore tedesco è stata disastrosa: in 11 minuti ha spezzato il sogno dei tifosi giallorossi che speravano di vedere nuovamente la Roma protagonista in Europa.
Ora Hummels avrà tempo di proseguire la sua vacanza romana come hanno fatto troppi calciatori arrivati nella Capitale senza più la fame necessaria per essere un valore prezioso per la squadra.