
Ventura a RS: ”Roma prima senza punta, complimenti a Gasp. Italia? Va cambiato il sistema e non il ct”
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Gian Piero Ventura, ex ct dell‘Italia è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Retesport.
Top e flop di questa Serie A? Il campionato sta dicendo che l’Inter continua ad avere la rosa migliore. il Milan, se avesse una punta importante, potrebbe ritagliarsi uno spazio da grande protagonista. Il Napoli ha dei problemi che derivano dagli infortuni, c’è da chiedersi anche perché ci siano così tanti calciatori fermi. Quest’anno c’è qualcosa che non quadra a livello di automatismi e con prestazioni sottotono, esclusa quella fornita contro l’Inter.
Prosegue Ventura
A Gasperini va fatto un applauso perché, a Bergamo ha fatto qualcosa di straordinario ma nel tempo attraverso una programmazione e crescita costante, ora dopo 11° giornate è primo in classifica con la Roma. Mi riferisco soprattutto a questo, meno alle prestazioni perché all’inizio non c’era il marchio dell’allenatore, ora invece meglio. Sapere che ci sono margini di miglioramento con una punta è importante, discorso che vale anche per il Milan, i giallorossi con l’innesto giusto potrebbero essere grandi protagonisti, come comunque sono ora, ma alla lunga non è facile mantenere questa posizione senza rinforzi in attacco. Dybala ad esempio non dà garanzie fisiche, insomma Gasperini è primo e non ha un centravanti per cui sta facendo un grande lavoro.
Nei flop della Serie A inserisco la Fiorentina, che è partita con ambizioni di Europa ed è ultima, e l’Atalanta che senza Gasp sta faticando. Non era facile per nessuno sostituirlo ma Juric non mi sembrava mentalmente pronto dopo quello che aveva vissuto con diversi esoneri, ora vediamo cosa riuscirà a fare Palladino.
Zirkzee? Non sono convinto che sia la soluzione, è una punta che ama dialogare con i compagni, mandare i calciatori nello spazio piuttosto che il contrario. Alla Roma manca una punta importante davanti, come poteva essere Dzeko qualche anno fa, qualcuno che riesca a finalizzare. I giallorossi hanno tanti trequartisti ma bisogna concretizzare, i punti fatti sono arrivati perché la squadra ha subito pochi gol. Zirkzee ha qualità ma ci vuole un finalizzatore.
Pochi gol dalle punte? Credo sia figlio del un modo in cui si gioca: tutte le punte sono spalle alla porta. Immobile ad esempio quando attacca la profondità era fenomenale, mentre senza guardare il portiere avversario faceva fatica e non avrebbe mai segnato 30 gol. Oggi è un calcio in cui si scarica sempre la palla indietro, non amo molto questo perché è uno sport fatto di emozioni che derivano dalle giocate come il dribbling, i tunnel, il pallonetto, cose che vediamo sempre meno.
Italia? Facciamo 2 riflessioni, l’ultima volta che ha partecipato per vincere il Mondiale era il 2006 e in rosa c’erano Del Piero Inzaghi, Gilardino, Toni che facevano panchina. Nel 2010 e nel 2014 è uscita al primo turno, nel 2018 e nel 2022 non si è qualificata e dall’ultimo europeo è uscita con le ossa rotte. Il problema non è l’allenatore, si è fuori pista.
Conclude Ventura
La seconda riflessione: i giovani la qualità la devono allenare lavorando per metterla in mostra. Una volta dalle 2 alle 7 erano in oratorio o per strada giocavano sul cemento e quando andare su un campo di erba ci arrivano già pronti ad affrontare qualsiasi tipo di discorso. Oggi un giovane gioca dalle 2 alle 4 ore nelle scuole calcio dove, nella maggior parte dei casi, invece fare tecnica individuale si pensa a tattica e diagonali. Insomma è evidente che è diminuito il tempo dedicato alla qualità per cui è difficile che possa emergerne tanta. Va cambiato il sistema e non gli allenatori, anche se a volte è giusto per carità. Se andiamo avanti mettendo la testa sotto la sabbia diventa difficile.



