Esclusiva RS – Falsini: ”In Italia ci sono i talenti ma i dirigenti sono incompetenti. A Roma mi sono tolto tante soddisfazioni”

Esclusiva RS – Falsini: ”In Italia ci sono i talenti ma i dirigenti sono incompetenti. A Roma mi sono tolto tante soddisfazioni”

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Gianluca Falsini, ex allenatore dell’Under 16 e della Primavera della Roma, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Retesport.

Di seguito le sue dichiarazioni.

Italia? La cosa che mi fa più sorridere è sentir dire che in Italia non ci sono i talenti. Ci sono ma devono fare un percorso che all’estero riescono intraprende invece qua no, questa è la verità. Una cosa è certa Yamal non te lo dà il lavoro ma il dio del calcio ma sugli altri bisogna lavorarci. Pio Esposito è un esempio: ha fatto un percorso corretto, è un ragazzo con la mentalità giusta dopo 2 anni di Serie B a lo Spezia ora gioca in Nazionale. Da anni non avevamo un centravanti con le sue caratteristiche, infatti, è stato subito buttato dentro. Bisognerebbe scavare a fondo, anche il nostro sistema scolastico non aiuta. Si dice che sono cambiate le generazioni e che non si gioca più per strada ma solo qui in Italia?! Ora aspettiamo di non qualificarci ai prossimi Mondiali per attaccare l’unica figura ancora protetta che sono i dirigenti. In Italia non sono preparati, c’è gente come Marotta, che ho avuto la fortuna di conoscere, a cui si chiede di continuare perché c’è una penuria incredibile di persone come lui.

Prosegue Falsini.

La nostra fine è stato il Mondiale del 2006 perché abbiamo pensato di avere un sistema corretto quando non era così. L’Europeo è stato vinto ma il miglior giocatore è stato Donnarumma e questo ci avrebbe dovuto far riflettere. La Germania cambiò il proprio sistema quando fu eliminata ai quarti di finale mentre In Italia non ci si qualifica ai Mondiali e si modifica poco e nulla.

Alzare l’età in Primavera? Errore clamoroso. Qual è il progetto sui ragazzi? A 20 anni all’estero hanno già dei campionati alle spalle. In Italia mi vien da ridere quando ascolto che non nascono i talenti.

Esperienza alla Roma, al netto dell’epilogo con il club.

A parte i 3 scudetti vinti consecutivi, l’anno scorso abbiamo battuto il record di punti in Primavera: questo per racchiudere quanto fatto con i ragazzi. Alessandro Di Nunzio lo mettevo davanti la difesa quando c’era Romano, invece, lo schieravo mezzala anche se pensavo che non fosse il suo ruolo ideale. Quest’anno, invece, sta facendo un ottimo campionato e questo mi insegna che avevo sbagliato e che avrebbe potuto giocare anche lì. Con me Di Nunzio ha fatto 3 anni ma pensate che non giovi di aver disputato tanti minuti in una altra posizione? Ora è più completo. Questo è un progetto, anche se sono il primo a dire: come mai non l’ho schierato subito da mezzala?! A Roma mi sono tolto una marea di soddisfazioni. Coletta ha giocato in una marea di ruoli e ora è al Benfica e non sta facendo malissimo… Questo è un progetto dietro a un calciatore.

Conclude Falsini

Sabatini diceva sempre: ”Noi dobbiamo costruire una Roma con 11 romani”. Il nostro comune ha lo stesso numero di abitanti dell’Olanda per cui dobbiamo fare la stessa cosa. In città c’è il talento, c’è ancora il calcio di strada, cosa che in altre parti è difficile trovare e questo è già un grandissimo vantaggio. Sarebbe bello avere un progetto individuale su ogni giocatore. Se mi compri Arena dal Pescara a un milione e fa la Primavera devi cercare di programmargli un futuro o in prima squadra o un percorso alla Pio Esposito. Deve esserci un progetto personale su ogni singolo calciatore, se si vuole fare il settore giovanile in un certo modo.