Roma, tra risanamento e transfer balance: ecco come realmente incideranno i paletti dell’UEFA sui prossimi mercati

Roma, tra risanamento e transfer balance: ecco come realmente incideranno i paletti dell’UEFA sui prossimi mercati

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FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano) – Un’intervista per fissare alcuni concetti in vista della seconda parte di stagione, parlare di alcuni singoli (Karsdorp, Smalling e Zaniolo), ma anche spiegare con assoluta trasparenza quali saranno i limiti al mercato della Roma da qui ai prossimi quattro anni almeno. Tiago Pinto ha parlato ai microfoni de la Gazzetta dello Sport ad ampio spettro, e ha scelto la strada della totale trasparenza, per evitare di far lievitare sogni di mercato irrealizzabili e tentare di spiegare quali saranno le reali difficoltà che incontrerà già a gennaio per cercare di rinforzare la squadra.

Tutto passerà attraverso delle cessioni: se saranno ceduti a titolo definitivo (condizione ribadita con forza dal GM stamane) Karsdorp e Shomurodov, ci sarà spazio per delle entrate. Su Frattesi per ora è stata chiusa nuovamente la porta che sembrava esser riaperta nei giorni scorsi: “Inutile che mi fate la domanda, al momento non si può fare” ha chiosato Pinto.

Il perché risiede, come è noto da mesi, nelle stringenti previsioni del settlement agreement sottoscritto dalla Roma alcuni mesi fa. Per capire cosa accadrà, ripartiamo dall’inizio.

Il club giallorosso ha chiuso gli ultimi tre bilanci (compreso quello approvato al 30 giugno 2022) con passività quasi pari a 600 milioni di euro, violando dunque i parametri del ‘vecchio’ FFP che prevedevano come regola di base il c.d. break-even, cioè il pareggio di bilancio e al pari di Inter, Milan, Juventus, PSG e altri 4 club, ha di fatto patteggiato una serie di sanzioni, minime sul piano economico ma anche sottoscritto un piano di rientro decisamente più stringente sul piano operativo e finanziario.

Allenamenti Roma

1 – La sanzione economica

La società giallorossa ha accettato una multa pari a 5 milioni (il 15% della sanzione complessiva) che l’UEFA prenderà dai premi legati alla partecipazione alle coppe nella stagione 2022/23, mentre ulteriori 30 milioni (il restante 85% della sanzione) sono condizionati al rispetto degli obblighi nelle prossime stagioni.

2 – Lo scostamento di bilancio

Ricavi, costi, utili e perdite. Il bilancio di una società di calcio – così come di qualsiasi azienda – si base su queste voci fondamentalmente. In estrema sintesi, la Roma negli ultimi anni come ricordato in precedenza, a causa della contrazione dei ricavi dovuti alla pandemia ma anche al mancato ingresso in Champions League, oltre al mancato o quasi ricorso allo strumento delle plusvalenze, ha acuito il divario tra costi e ricavi, aumentando dunque le passività a cui il maggiore azionista, Dan Friedkin, ha fatto fronte immettendo centinaia di milioni di euro (quasi 500 in due anni e mezzo) per tenere in equilibrio la società dal punto di vista civilistico. Il problema con l’UEFA sorge dal fatto che al netto delle ricapitalizzazioni (che venivano conteggiate solo in minima % per il rispetto dei paletti del FFP), la Roma ha accusato una serie di passività monstre rispetto alle quali la società dovrà rientrare nel prossimo quadriennio con una soglia già stabilita.

Nel dettaglio, la Roma dovrà avere entro la stagione 2025/26 uno scostamento accettabile a livello di “football earnings rule” (la norma che ha sostituito quella legata al break-even”) pari a massimi 60 milioni aggregati per le stagioni 2024 e 2025. In buona sostanza la società giallorossa ha accettato di chiudere in passivo i propri bilanci aggregati entro il 2026 con passività pari a 60 milioni al massimo, se la differenza sarà coperta dalle ricapitalizzazioni. Dunque Friedkin continuerà a ricapitalizzare e risanare la società ma sarà altrettanto fondamentale aumentare in maniera sostanziale i ricavi strutturali. Come? Entrando in Champions League, elevando il fatturato commerciale, con nuove sponsorizzazioni e partnership, ma anche cedendo i calciatori o comunque ottimizzando i costi della società (circa 186 milioni solo per i dipendenti).

Trigoria 29.9.2021 Allenamenti Roma Nella foto: Tiago Pinto (Foto Gino Mancini)

3 – Il Transfer Balance

Il terzo e più incidente paletto sul piano dell’operatività del calciomercato lo ha sintetizzato lo stesso Pinto questa mattina: “…all’interno del settlement agreement, uno dei parametri da rispettare è il transfer balance: in pratica in tutte le sessioni di mercato i costi dei calciatori della lista A, quelli che sono iscritti in Uefa, non possono essere superiori ai costi della lista A della stagione precedente. Per costi si intendono il contratto del calciatore, il 100% dei bonus, il trasferimento, la commissione, l’ammortamento”.

Questo è il tema che ha allarmato i tifosi e che forse era sfuggito qualche mese fa quando furono annunciate le sanzioni dell’UEFA nei confronti della Roma e degli altri club coinvolti (l’Inter ha accettato le stesse regole dei giallorossi).

Nella stagione 2022/23 e 2023/24 la Roma non potrà iscrivere nessun nuovo giocatore nella lista UEFA per le coppe a meno che il “Bilancio della Lista A” non sia positivo o pari a quello precedente.

“Il “List A Balance” è definito come la differenza tra i costi dei giocatori in uscita (“Risparmio sui costi”) e i costi dei giocatori in entrata (“Nuovi costi”)”, spiega l’UEFA. Questo obbligo sarà invece condizionato al rispetto dei target finanziari per le stagioni 2024/25, 2025/26 e/o 2026/27.

In questo senso dunque sarà fondamentale provare a cedere quei calciatori che a bilancio hanno un valore di ammortamento e costo storico ancora importante e che non risultano essenziali per il progetto tecnico. Shomurodov, Vina, Kumbulla ma anche lo stesso Karsdorp potrebbero aiutare Pinto ad ottimizzare meglio le risorse. Il mancato rinnovo di El Shaarawy (che oggi guadagna 3.5 milioni) sarebbe un ulteriore risparmio da investire a giugno. C’è da chiarire che i ricavi da mercato in generale potrebbero crescere anche grazie alle cessioni di chi oggi è in prestito: Kluivert, Reynolds, Villar e Perez, ma queste cifre non rientrano nel contesto dell’ultimo parametro citato, perchè si tratta di calciatori che oggi non fanno parte della rosa giallorossa. Ecco perchè il ricorso alla lista degli svincolati o dei prestiti sarà una risorsa che Pinto dovrà continuare a sfruttare nelle prossime sessioni di mercato, così come la valorizzazione dei prodotti del settore giovanile (es. la cessione di Felix per 9 milioni) e la possibilità di scambi che mantengano inalterati i costi delle liste da una finestra di mercato all’altra.

In assoluto il nuovo regolamento finanziario ‘di sostenibilità’, che coinvolge tutti i club iscritti alle Coppe Europee, impone a chiunque di di spendere per la rosa tra ingaggi, ammortamenti e commissioni il 90% dei ricavi per la stagione 2023-24, l’80% per la stagione 2024-25 e il 70% dalla stagione 2025- 26 in poi. 

Ma cosa rischia la Roma se non rispetta i parametri dell’accordo transattivo stipulato con l’UEFA? Il club giallorosso ha accettato che se dovesse superare i limiti indicati dall’UEFA del – 60 milioni aggregato, la stessa federcalcio continentale potrà applicare le seguenti sanzioni sportive aggiuntive, che dipenderanno dalla cifra in eccesso:

  • restrizione riguardo il numero di giocatori registrabili nella lista per le competizioni UEFA;
  • esclusione dalle coppe per una stagione.

“Il Settlment Agreement scadrà quando la Prima Sezione CFCB confermerà che il Club ha soddisfatto lo scopo principale dell’Accordo e avrà raggiunto il rispetto della regola degli utili calcistici al più tardi al termine del Regime di Transazione. Tutte le Restrizioni Sportive, se applicabili, cesseranno di applicarsi. Eventuali Contributi Finanziari non pagati, siano essi realizzati, condizionali o incondizionati, restano dovuti”.

Qualora invece la Roma non dovesse rispettare l’accordo, l’UEFA potrebbe applicare una delle seguenti sanzioni a seconda dell’entità della violazione:

  • multa;
  • Limitazione del numero di giocatori nella stagione 2027/28;
  • Divieto di tesseramento di nuovi calciatori nella stagione 2027/28;
  • Esclusione dalla prossima competizione UEFA per club per la quale altrimenti si qualificherebbe nelle successive tre stagioni a partire dalla stagione 2027/28.