Roma, 3 anni di costi eccessivi: l’Atalanta in 8 stagioni ha fatto registrare numeri inferiori

Roma, 3 anni di costi eccessivi: l’Atalanta in 8 stagioni ha fatto registrare numeri inferiori

Approfondimenti

Condividi l'articolo

FOCUS RS (di Nicolas Terriaca) – L’Atalanta, vincendo l’Europa League contro il Bayer Leverkusen (3-0), ha scritto una pagina di storia.

Gasperini, siede sulla panchina della Dea dal 14 giugno 2016: 8 stagioni corredate da una crescita costante. La società bergamasca ha costruito il proprio trionfo affidandosi alle idee del proprio tecnico. Nelle diverse sessioni di mercato, il club ha cercato di acquistare solo calciatori funzionali al modo di giocare dell’allenatore rispettando le sue richieste. Un progetto a lungo termine che ieri è stato coronato dal successo in Europa League.

La Roma, nello stesso arco temporale, ha cambiato 6 allenatori: Spalletti, Di Francesco, Ranieri, Fonseca, Mourinho e De Rossi. I giallorossi non hanno mai dato continuità a un progetto tecnico sollevando dall’incarico il rispettivo allenatore senza sopperire alle carenze della squadra.

Nella stagione 2016-17, la differenza tra Roma e Atalanta era eloquente: 15 punti in più in campionato (85 vs 72) per i capitolini che fecero registrare anche dei ricavi quasi doppi rispetto al club bergamasco (278,4 mln vs 147 mln). Dopo 8 stagioni, sul campo, la superiorità giallorossa si è smarrita mentre quella relativa al fatturato delle due società, nonostante la differenza si sia assottigliata, è rimasta intatta (277,1 mln vs 195,4 mln). Cosa è accaduto? Ma soprattutto com’è possibile che l’Atalanta in 8 anni ha fatto registrare costi pari a circa 1 miliardo e 106 milioni mentre la Roma, solo nelle ultime 3 stagioni, ha superato un 1 miliardo e 123 milioni?

Ghisolfi, evitare gli errori del passato per una Roma competitiva a lungo termine: dal 2018-19 oltre 250 milioni gettati nel nulla

11.4.2021 Roma vs Bologna (Serie A) Sport; Calcio; Nella foto: Pastore contrastato (Foto Gino Mancini)

La Roma, nelle ultime 3 stagioni, ha fatto registrare dei costi ingiustificati per quello che è stato il rendimento della squadra: 374,9 milioni (2021), 400,8 milioni (2022) e 348,8 milioni (2023). Oltre un miliardo di euro a dispetto dei circa 567,7 milioni dell’Atalanta. I costi del personale e operativi della società giallorossa sono elevatissimi, eppure i risultati, principalmente in campionato, scarseggiano. La Roma, infatti, nelle ultime stagioni ha mantenuto un rendimento straordinario in campo internazionale ottenendo 4 semifinali consecutive nelle rispettive coppe europee con la vittoria della Conference League a certificare l’ottimo cammino (2021-22). In Serie A, invece, la formazione giallorossa non è andata oltre il 6° posto e l’ultimo accesso alla Champions risale al 2018.

De Rossi, per crescere in maniera sostenibile, ha preso come punto di riferimento l’Atalanta, fiducioso che le tempistiche saranno diverse: ”Hanno lavorato sulle richieste dell’allenatore. Arrivi dopo tanti anni a poterti permettere di giocare per tanti anni di seguito la Champions e a quel punto puoi permetterti di comprare giocatori molto forti. Penso che siamo una società forte a livello economico, che potrà velocizzare questo processo anche perché partiamo da una rosa molto forte”.

Ghisolfi, però, non dovrà commettere gli errori dei suoi predecessori, che dal 2018-19, hanno sperperato circa 257 milioni per i cartellini di calciatori inutilizzati o che non hanno dato nulla alla Roma. La lista è lunga: Schick (42) Nzonzi (26,65), Pastore (24,7), Defrel (20), Santon (9,5), Olsen (9) , Coric (6), Bianda (6), Diawara (21), Pau Lopez (23,5), Kumbulla (29,5), Shomurodov (19,6), Vina (13) e Reynolds (6,95). Per non citare calciatori come Renato Sanches, che nel corso di questa stagione, è costato al club giallorosso 21.538 euro per ogni minuti giocato.

Abbattere i costi, proseguire ad aumentare i ricavi e fare calcio scegliendo calciatori funzionali al gioco dell’allenatore. La strada è tracciata.