Porto, stagione travagliata e cambio in panchina: il focus

Porto, stagione travagliata e cambio in panchina: il focus

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La Roma per accedere agli ottavi di finale di Europa League contro una squadra tra Lazio e Athletic Bilbao dovrà superare il Porto ai playoff.

L’andata si disputerà al Estádio do Dragão il 13 febbraio e il ritorno all’Olimpico dopo una settimana. I precedenti tra Coppa delle Coppe (1981/82) e Champions League, (2016/17 – 2018/19) non sorridono ai giallorossi: una vittoria, due pareggi e tre sconfitte. I capitolini sono sempre stati eliminati dalle rispettive competizioni.

Il Porto, però, sta attraversando una stagione travagliata con tante difficoltà. I Dragoni, in campionato, distano 8 punti dallo Sporting Lisbona capolista e dopo la sconfitta per 3-1 in casa del Gil Vincente (19 gennaio) hanno sollevato dall’incarico l’ex vice di Conceição Vitor Bruno. Successivamente a interim la panchina è stata affidata al responsabile del settore giovanile José Tavares: una sconfitta (Olympiacos) e un pareggio (Santa Clara). Poi contro il Maccabi Tel Aviv ha esordito Martín Anselmi (39 anni): tecnico giovane che predilige la difesa a 3. Buona la prima con un successo in trasferta (0-1) che ha consentito al Porto di proseguire il proprio cammino in Europa League.

I Dragoni, come la Roma, hanno due facce completamente diverse: una in casa e una lontana dalle mura amiche. La formazione biancoblu al do Dragão ha un ruolino di marcia straordinario: 12 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfitta. Un fortino. Ma l’ultimo successo casalingo risale al 28 dicembre.

In trasferta, invece, il Porto perde le alcune certezze e tende a mostrare le sue fragilità: 7 successi, 3 pareggi e 8 sconfitte. Viste le cessioni di Nico Gonzalez e Galeno, il pericolo principale della formazione di Anselmi è Samu Omorodion (23 gol, 2 assist)

Obiettivo di mercato della Roma in estate, il classe 2004 ora sta trascinando il Porto a suon di reti. I giallorossi incontreranno anche un altro calciatore attenzionato durante la sessione estiva, ovvero, Tiago Djaló. A differenza di Omorodion, l’ex difensore della Juventus, al momento, non è stato un titolare inamovibile: 12 presenze di cui 10 dal primo minuto.