
Konè ha riacceso i motori: la strategia di Ranieri e la grande prova con la Juve
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Bastone e carota.
Era accaduto con Dovbyk, che dopo esser stato pungulato da Sir Claudio ha risposto sul campo con tre gol consecutivi in campionato valsi nove punti, è successo anche con Manu Konè.
Nella prima parte dell’esperienza giallorossa, subito dopo il suo ritorno a Trigoria, Ranieri ha inquadrato Konè come uno dei suoi inamovibili dichiarandosi letteralmente ‘innamorato‘ del calciatore.. Al pari di Angelino, Svilar e Ndicka, il francese ha disputato tutte le prime 12-13 partite della terza era Ranieri per 90 minuti senza mai essere sostituito.
Poi complice probabilmente un calo psicofisico, Konè è stato impiegato meno e Cristante ha ritrovato post infortunio maggiore spazio. Ranieri ha avuto modo di commentare alcune prestazioni dell’ex Gldabach, lasciando intendere che il ragazzo può e deve migliorare in alcuni atteggiamenti.
Indiscutibilmente Konè a volte dà l’idea di innamorarsi troppo del pallone e di vivere una partita personale nella partita, che consta anche di qualche leggerezza di troppo. Tatticamente però sta crescendo enormemente e contro la Juventus ha sfoderato una delle sue migliori prestazioni dell’anno. Recordman giallorosso per recuperi, tackle bassi vinti, duelli aerei vinti, percentuale elevatissima di passaggi riusciti, Konè ha letteralmente dominato la mediana, ingaggiando un duello affascinante con il connazionale Thuram.
Servirà la sua verve e la sua qualità in questo arduo finale di stagione a cominciare dal derby dove ad attenderlo ci sarà Guendouzi, con il qualche c’erano state parecchie scintille nella gara vinta dalla Roma a gennaio.