Genoa-Roma, le differenze tra primo e secondo tempo: ecco i numeri di una squadra impaurita

Genoa-Roma, le differenze tra primo e secondo tempo: ecco i numeri di una squadra impaurita

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FOCUS RS (di Nicolas Terriaca) – La Roma, a Marassi contro il Genoa, ha mostrato due volti di sé.

Nel primo tempo, infatti, i giallorossi hanno dominato la partita creando i presupposti per segnare più di un gol, malgrado l’unica rete sia stata quella di Dovbyk. Nella ripresa, invece, i capitolini hanno sofferto il pressing del Genoa, entrando in balia del clima infuocato di Marassi, e hanno abbassato il baricentro a tal punto da subire il pareggio al 95° con 6 calciatori in area di rigore.

De Rossi, dopo il match, si è posto delle domande: ”Ci siamo abbassati di 20 metri ed era una cosa che non avevo chiesto. Quando succede però bisogna essere pronti a ripartire e non l’abbiamo fatto. Se hai dominato così nel primo tempo non capisco perché abbiamo giocato in modo differente nel secondo”.

Genoa-Roma, ecco le differenze tra primo e secondo tempo: i numeri

DDR De Rossi
Foto Farioli

La Roma, nel primo tempo, ha chiuso il Genoa nella propria metà campo: pressing, possesso palla rapido e occasioni da gol a valanga. Il risultato finale, però, è andato un po’ stretto ai capitolini: appena una rete di vantaggio (0-1) e partita ancora aperta. I giallorossi, come raccolto da Calcio Datato, nel primo tempo, hanno concesso al Genoa circa 11 passaggi prima di effettuare un’azione difensiva e quindi un tackle propedeutico a un recupero palla. Baricentro alto (56,76 m) e possesso palla elevato (63,6%).

Nel secondo tempo la formazione di Gilardino ha cambiato modulo (da 3-5-2 a 4-4-2) e ha aumentato ritmo, intensità e pressing. L’impatto alla gara del Genoa ha sorpreso la Roma che, progressivamente, ha abbassato il baricentro (41,5 m): errori banali a causa dell’aggressività dei rossoblù e paura crescente tra i calciatori. Soprattutto dal 60° minuto, quando la squadra giallorossa ha iniziato a rinunciare al pressing per arrivare, nell’ultimo quarto d’ora, a concedere circa 42 passaggi al Genoa prima di cercare un recupero palla.

I capitolini hanno smesso di costruire il gioco con la palla bassa e, impauriti, hanno iniziato ad alzare la sfera con i lanci lunghi che, dal 20%, nella ripresa, sono arrivati a sfiorare il 55%. La formazione di De Rossi di conseguenza ha diminuito anche la precisione dei passaggi e si è fatta risucchiare dal vortice del timore di non ottenere i 3 punti. Paura diventata realtà.