
Retesport 24
Rubriche
Condividi l'articolo
I pensieri di giornata dei conduttori e degli opinionisti di Retesport:
FERRAZZA: “Sinisa sembrerebbe una provocazione per la gente.
ZUCCHELLI: “Fosse stato Simeone la lazialità sarebbe stata digerita meglio dai tifosi”
CENTO: "Non si possono spiegare i risultati sportivi non positivi di questi ultimi 8 anni solo con una mail”
PICCHERI: "Mihajlović adesso sarebbe il definitivo strappo con la tifoseria"
CRISTOFORI: “Pallotta dice che Baldini non decide, però De Rossi in conferenza ha detto che un giorno vorrà parlarci. Perché?”
TRANI: "Al 99% il prossimo tecnico sarà italiano: contattato Gattuso, resta in corsa Fonseca"
ANGELONI: "Fonseca? Non mi avventurerei in situazioni complicate già in partenza"
FRANCI: "La Roma adesso ha bisogno o di un comandante o di un sognatore"
MAIDA: "Per una volta Pallotta ha parlato col cuore"
MADEDDU: “Oggi è il giorno delle parole. Speriamo arrivi presto anche quello dei fatti”
INFASCELLI: “Proviamo a dare credito al presidente, anche perché chiedere sempre che si esponga e poi non prendere in considerazione le sue parole quando lo fa, sarebbe sciocco. Detto questo, non credo che il cattivo sia solo Monchi ma apprezzo l’ammissione di responsabilità”
CERVONE: "In questo momento Pallotta doveva dire quelle parole. Ora dalle chiacchiere si passi ai fatti"
ZAMPA: "Pallotta? Sono stufo delle parole, aspetto fatti concreti"
DELVECCHIO: "De Rossi allenatore e Totti direttore tecnico, questa sarebbe la soluzione migliore"
ASPRI: “Spero davvero che ci si affidi a Totti"
DE ANGELIS: “La lettera mi è piaciuta molto: onesta, scritta con passione, senza nascondersi e ammettendo gli errori commessi. Sul futuro dice poco, ma forse è giusto così. Si riparta da qui, facendo seguire i fatti a queste parole”
BIOTTI: “Dalla lettera di James Pallotta apprendiamo che la responsabilità di gran parte degli errori, se non tutti, è dell’ex ds Monchi. Ecco spiegato perché l’articolo di Repubblica fosse ambientato a Siviglia. Capro espiatorio?”
CECCHINI: “Una lettera molto lunga, forse troppo, dove si parla poco del futuro”