
Roma, tre ipotesi di difesa contro l’Inter: l’analisi
News
Condividi l'articolo
Lo spauracchio Thuram, la buona vena – ritrovata recentemente – di Lautaro Martinez, gli esterni con Dimarco su tutti in grandissima forma, gli inserimenti delle mezzali (Barella tornerà titolare).
La squadra nerazzurra in questo inizio di stagione si è prodotta in prestazioni eccellenti come quella di Manchester, in casa del City, dove avrebbe meritato il successo ma anche in cadute ‘anomale’ come nel derby col Milan, arrivato a quella sfida con Fonseca molto oltre la graticola, quasi cotto.
In questi giorni Juric ha avuto una piccola fortuna: lavorare fisicamente, tatticamente e tecnicamente su diversi titolari rimasti a Trigoria o rientrati prima del previsto.
Svilar, Angelino, Mancini, Hummels, Hermoso (gli ultimi due sperano in una maglia da titolare), poi ancora Cristante, Pellegrini oltre a Dybala e Soulè, con il primo argentino gradualmente di ritorno in gruppo.
Mancavano dunque Celik, Dovbyk e Konè come reali componenti dell’undici titolare maggiormente scelto finora dal tecnico croato. E in chiave difensiva, la Roma per provare a battere l’Inter, dovrà alzare la soglia dell’aggressività e della fisicità.
Per questo in vista della supersfida di domenica le opzioni dietro sono diverse: dal trio Mancini-Ndicka-Angelino che è stato quasi sempre scelto da Juric (tre volte in campionato su cinque complessive compresa l’Europa League), all’ipotesi di aggiungere fisicità con l’inserimento di Hermoso come braccetto mancino oppure di Hummels. In questo secondo caso, Ndicka slitterebbe nel ruolo di centrosinistra dove ha disputato parecchie partite già nella scorsa stagione, prima dell’arrivo di De Rossi e del ritorno alla difesa a 4.
Ma attenzione all’ipotesi, a sorpresa del cambio di modulo, sospinta o sussurrata da qualcuno alla lettura di ciò che è avvenuto lo scorso anno a Torino. Da allenatore dei granata, Juric ovviamente ha sempre impostato la squadra partendo dal 3-4-2-1 ma proprio in occasione delle due sfide contro i nerazzurri, schierò a sorpresa il 4-2-3-1. In questo caso – ipotesi però ad oggi peregrina – i quattro dietro sarebbero facili da individuare: Celik-Mancini-Ndicka-Angelino.