Gasperini: ”Dybala è in un buon momento. Pellegrini? Giocatore di livello in più. Su Wesley deciderò stanotte”

Gasperini: ”Dybala è in un buon momento. Pellegrini? Giocatore di livello in più. Su Wesley deciderò stanotte”

News

Condividi l'articolo

Gian Piero Gasperini, alla vigilia di Roma-Torino, ha parlato in conferenza stampa.

Di seguito le dichiarazioni del tecnico giallorosso. ù

Dybala è pronto per avere i 90 minuti nelle gambe e giocare titolare? Che tipo di gestione ci sarà per Wesley?
“Dybala ha lavorato bene in tutte e due le settimane, sta bene ed è in crescita e si è visto a Pisa. Non so se ha i 90 minuti nelle gambe perché non li ha ancora mai giocati, però, è sicuramente in un buon momento. Wesley ha avuto un problema che non si è rivelato niente di importante, c’era un po’ di affaticamento ma dal punto di vista muscolare non sembrano esserci problemi. Ieri si è allenato normalmente e oggi dopo l’ultimo l’allenamento decidiamo”.

Come sta Pellegrini dal punto di vista psicologico? Lo vedremo spesso da mediano come contro il Roma City?
“Pellegrini alla fine è rimasto e per me va bene, è sicuramente un giocatore di valore in più. Sul piano tecnico ha qualità importanti, ora ha ripreso ad allenarsi con più intensità ma non ha la stessa condizione degli altri calciatori che sono qua da 2 mesi. Sarà a disposizione, ha bisogno di aumentare i giri del motore perché la qualità è indiscutibile ma il calcio è fatto di tante componenti. Avrà la possibilità per diventare utile durante il campionato. Ruolo? Per me è un centrocampista e non un attaccante, poi può giocare un po’ più dietro o un po’ più avanti. Dopo Dybala è quello con più qualità nel piede in rosa. Per me è un centrocampista e deve giocare lì”.

Come si può conciliare l’esigenza di stare attenti ai conti e l’obiettivo di vincere? Che promesse ha avuto dai Friedkin?
“Non ci sono promesse, c’è lavoro da svolgere. C’è la necessità di lavorare bene sotto tutti gli aspetti, la situazione è chiara e dobbiamo migliorare sia dal punto di vista economico sia tecnico. La base più importante è quella tecnica, perché quando migliori quella alzi il livello di tutto e per me è prioritaria. Non ho più necessità di parlare di mercato e altre situazioni, ci sono stati tre mesi in cui andavano prese le decisioni. Adesso c’è il Torino, non serve a niente parlare di quello che è stato fatto o meno prima. Fino a dicembre ci saranno 25/30 partite da giocare, e l’attenzione va qui, del mercato si parla quando è ora”.

Come sta Dovbyk e cosa si aspetta nel breve periodo?
“Mi aspetto tantissimo da tutti. Ciò che è importante è la Roma e la stagione che dobbiamo fare. Non posso parlare di questioni individuali, ognuno deve fare il massimo, il meglio possibile. Ho parlato con Dovbyk e gli ho chiesto quali sono le sue caratteristiche migliori e lui mi ha detto: dentro l’area, la forza e la profondità. Partiamo da queste tre, ma devo vederle tutte e di livello. Sono convinto che farà bene, sull’impegno non ho mai avuto dubbi su nessuno. Bisogna fare grandi partite non solo per sé stessi ma per la Roma, ora è il momento di spingere contano solo le prestazioni”.

C’è uno zoccolo duro della squadra? Gli altri devono arrivare al loro livello?
“Assolutamente è così. Lo zoccolo duro è quello ed è fondamentale. Le gerarchie possono cambiare, ma tutti devono essere pronti. Alcuni sono arrivati da pochissimo e hanno fatto questa settimane i primi due allenamenti, è normale che sia così. Non ho preclusioni per nessuno, ma non regalo niente a nessuno. Si gioca in 11 più 5, poi ci sono gli allenamenti e tante partite tra le campionato e coppe, ma bisogna conquistarsi l’opportunità di giocare. Chi è più avanti deve difendere questa possibilità che aiuta a dare qualcosa in più. Nessuno è tagliato fuori”.

Con Baroni ha sempre avuto delle difficoltà: quali sono state?
“Mi consola solo che sono sempre finito davanti a lui in campionato (ride, ndr). Baroni è un ottimo allenatore e ha fatto un percorso di livello. La casistica in particolare? Speriamo di smentirla subito, così accorciamo le distanze”.

La Roma cercherà di blindare il risultato già nella prima parte di gara o ci sarà un cambio strategico?
“Dobbiamo giocare 90 minuti più recupero. Inizialmente le gare sono equilibrate e difficili, ma noi dobbiamo giocare tutta la partita con la miglior attenzione e condizione perché il campionato è più equilibrato che mai. Contro Bologna e Pisa abbiamo fatto due ottime gare, ma abbiamo sofferto fino alla fine”.

Cristante e Mancini sono migliorati rispetto a quando li aveva all’Atalanta? Cosa rende Cristante speciale, dato che gioca sempre?
“Li ho avuti un po’ di tempo fa, hanno fatto un’ottima carriera. All’Atalanta erano giovani emergenti e alla Roma hanno dato un contributo importante. Li ho ritrovati bene, Mancini è tornato in Nazionale e Cristante molto vicino. Sono avvantaggiati perché mi conoscono e con me hanno fatto molto bene, ma fino a questo momento tutti sono stati eccezionali come disponibilità e voglia di fare”.

Hermoso a destra è una soluzione di emergenza o una certezza? Ghilardi è pronto a prendere il suo posto?
“Non mi ricordo di aver ripreso tante volte Ghilardi in amichevole, le indicazioni non vanno confuse con dei rimproveri. Lui è giovane e ha bisogno di essere seguito di più, ha meno esperienza di Hermoso. Rispetto ai giocatori che stanno giocando Ghilardi ha bisogno di tempo, ma è nei profili dei giovani che speriamo possano crescere bene”.

In cosa ha trovato questo club al di sopra delle aspettative? E viceversa?
“Il club ha un grande centro sportivo che è da Champions come il pubblico. Inoltre c’è uno spirito di squadra di alto livello. Sul resto possiamo lavorarci insieme e crescere”.

In caso di forfait di Wesley, anche Celik è una possibilità oltre a Resnch?
“Sì, le soluzioni sono queste. Possono giocare lì anche El Shaarawy e Soulé, abbiamo più soluzioni e ci penserò stanotte quando avrò deciso cosa farà Wesley”.

Capello, Garcia, Spalletti e Mourinho hanno vinto le prime tre partite di campionato e domani potrebbe toccare a lei…
“Avremmo tre punti in più e sarebbero importanti, ma siamo all’inizio del campionato. In questo momento conta come ti proponi, che partite fai e che atteggiamento hai. Su queste cose va costruito il campionato, non possiamo pensare a determinati obiettivi. Ci vorrà più tempo, 10 partite, ma le idee chiare ce le hai alla fine del girone di andata quando hai incontrato tutti gli avversari”.