Ranieri ribadisce: “A giugno mi ritiro”

Ranieri ribadisce: “A giugno mi ritiro”

Interviste

Condividi l'articolo

Non c’è possibilità di un ravvedimento.

Ranieri ormai ha deciso di chiudere la sua carriera da allenatore a giugno. La Roma in panchina sarà la sua ultima squadra, come è stata la prima da giocatore. Poi rimarrà come dirigente, salvo stravolgimenti.

Sperava di vincere un trofeo per sugellare quest’amore infinito con un pubblico che, comunque andrà, gli tributerà un omaggio straordinario. Fuori da Coppa Italia ed Europa League, resta la corsa Champions o comunque ad un piazzamento europeo.

Ieri sera intanto – anche con sguardo indiretto alla scelta del prossimo allenatore – Ranieri a margine della consegna del Premio Maestrelli ha ribadito che a giugno andrà in pensione: “La pensione è cosa giusta”.


Le altre dichiarazioni:

La qualificazione in Champions League è possibile? Se l’aspettava o è rimasto stupito?
“Stupito non posso esserlo perché sono sempre positivo nel lavoro e nel gruppo dei giocatori che ho a disposizione. Ho trovato un gruppo forte ma che aveva perso autostima. Ho cercato di compattarlo e di dare a loro ciò che meritavano di avere. Si sono ritrovati e compattati, hanno fatto tanto ma adesso viene il bello e il difficile. Dobbiamo continuare con la leggerezza che ci ha contraddistinto e la voglia che ha fatto innamorare i nostri tifosi”.

Le fa piacere ricevere questo premio in un momento così bello della Roma?
“Ricevere premi fa sempre piacere, poi se la squadra va bene meglio ancora. Ora arriva il difficile perché il campionato è apertissimo per tutti e molto interessante”.

Si aspettava di essere l’allenatore della squadra che ha fatto più punti nel 2025 considerando anche gli altri campionati?
“Non me lo immaginavo. Quando sono arrivato ho pensato solo a far bene e a riportare autostima e positività ai ragazzi. La squadra è valida, ma i risultati erano negativi. C’è stato un grande sacrificio da parte di tutti i ragazzi che mi hanno seguito e ora i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ma è come se non avessimo fatto tutto perché ora arriva il bello e il difficile”.

La perdita di Dybala quanto può incidere?
“Speriamo che la squadra si compatti ancora di più, perché senza un campione del genere dobbiamo fare qualcosa di più”.

Quanto le ha fatto piacere che Dovbyk ha risposto sul campo alle sue parole?
“Mi ha fatto piacere il pubblico e i suoi compagni di squadra, che sono corsi ad abbracciarlo dopo il gol. Lui è un ragazzo molto timido, che ha bisogno di comprensione e affetto da parte di tutti noi”.