Marino a RS: ”Sorpreso dall’esonero di De Rossi. Juric dovrà adattarsi ai calciatori a disposizione”

Marino a RS: ”Sorpreso dall’esonero di De Rossi. Juric dovrà adattarsi ai calciatori a disposizione”

Esclusive

Condividi l'articolo

Pasquale Marino ex allenatore dell’Udinese (2007-10), prossimo avversario della Roma, che ha affrontato Juric, attuale tecnico giallorosso, ha parlato ai microfoni di Retesport.

Di seguito le sue dichiarazioni.

Esonero De Rossi? Sono rimasto sorpreso perché la scorsa stagione ha fatto un buon campionato e gli è stato rinnovato il contratto. Esonerarlo dopo appena 4 partite mi sembra prematuro: non so come siano andate le cose all’interno. È strano cambiare idea dopo poche partite.

Juric? L’ambiente non è sereno, però, ha dimostrato di essere un combattente che non ha paura di niente. Credo abbia maturato l’esperienza giusta anche a Torino, in un clima di contestazione, per fare bene. Juric darà un’idea di gioco definita alla Roma: è stato il precursore del 3-4-2-1 insieme a Gasperini. La difesa a 3 quindi sarà un punto di partenza.

Prosegue Marino.

Juric l’ho affrontato a Crotone e le difficoltà maggiori che ho riscontrato sono state legate all’aggressività e al pressing che caratterizzano le sue squadre. Ivan cerca continuamente il duello individuale per non far ragionare gli avversari anche nella costruzione dal basso. Nello sviluppo del gioco di Juric sono importanti gli esterni alti che arrivano sempre negli ultimi metri con la capacità di giocare tra le linee con i trequartisti. La Roma avrà un’identità chiara, cosa che aveva anche con De Rossi nella scorsa stagione.

Marino su ciò che serve a un tecnico per fare bene.

Un allenatore, per esprimersi al meglio, ha bisogno di un organico che rispecchia le sue idee e necessita di tempo per assemblare i calciatori che arrivano durante l’estate per avere la possibilità di terminare un programma anche tattico e trovare un’identità che si possa portare avanti. Dopo 3-4 partite non si può esonerare un allenatore perché un pallone finisce dentro la porta invece che in rimessa laterale: se si fanno dei programmi c’è bisogno di tempo per farsi un’idea se il percorso è quello giusto. Ci sono tante componenti da considerare ecco perché sono rimasto sorpreso dall’esonero di De Rossi.

Udinese? Società organizzata che rispetto a quando c’ero io ha alzato l’età media. Dopo la paura della passata stagione sono ripartiti bene con un allenatore straniero un unicum per la proprietà. Conoscendo il loro modo di lavorare hanno avuto ottime referenza di Runjaic e i risultati lo stanno dimostrando. A Udine vogliono capire come si arriva alla domenica tramite il lavoro e se le strategie si vengono applicato in campo. I friulani hanno fuori Sanchez che a mio avviso è ancora capace di fare la differenza: può alzare il livello di qualità. Stare in testa alla classifica è una sensazione bellissima: è capitato anche a me dopo 10 partite. Spero che Lucca possa bruciare le tappe e diventare importante anche in chiave Nazionale perché abbiamo bisogno di talenti.

Quali calciatori della Roma sono adatti al gioco di Juric? E chi potrebbe andare in difficoltà?

Per caratteristiche a centrocampo è più facile che alcuni calciatori giochino nella loro zona di competenza piuttosto che seguire a tutto campo gli avversari. Ad esempio Pellegrini, Cristante e Paredes hanno tanta qualità e dovranno imporre il proprio gioco: per loro diventa difficile rincorrere gli altri calciatori. Credo che Juric darà un’impostazione offensiva alla squadra con una richiesta maggiore del possesso palla. Bisogna dare tempo all’allenatore per dare un’identità e introdurre nuove idee.

Paredes, Cristante e Pellegrini quindi non sono adatti al duello a tutto campo ma più a un gioco fatto di possesso palla?

Certo. Sono centrocampisti più di posizione e meno di corsa. In fase di non possesso palla, ad esempio, non vedo Paredes rincorrere gli avversari. Juric dovrà trovare gli equilibri giusti e adattarsi alle caratteristiche dei calciatori a disposizione.

Dybala-Soulé possono giocare insieme? Sì, dipende dal sistema di gioco che si vuole utilizzare. Li vedo bene in un 3-4-2-1: due trequartisti alle spalle dell’attaccante. I calciatori bravi devono giocare: loro sono quelli che possono cambiare le partite. In questa Roma non so qual è la cosa più conveniente: ci sono tante soluzioni, anche Pellegrini può giocare sulla trequarti.