
La crisi dei Rangers: da vicecampioni d’Europa League al 4° posto in Scozia. Rohl a caccia della svolta
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Un anno fa i Rangers chiudevano ancora una volta la Scottish Premiership al secondo posto, alle spalle degli eterni rivali del Celtic.
Tutti si aspettavano un nuovo capitolo del duello dell’Old Firm anche in questa stagione. E invece, la realtà racconta un’altra storia: dopo i quattro 2° posti consecutivi negli ultimi quattro anni, mentre il Celtic insegue gli Hearts a -9 dalla vetta, i Gers arrancano clamorosamente a -14 dal primo posto occupando attualmente la quarta posizione con rischio di scivolare in zona retrocessione.
Ma cosa sta succedendo ai vicecampioni dell’Europa League 2022?
Dall’apoteosi europea al declino
Sembrano lontanissimi i giorni in cui i Rangers, allora protagonisti di un’incredibile cavalcata continentale, sfiorarono il trionfo europeo, piegandosi solo ai rigori contro l’Eintracht Francoforte dopo aver eliminato avversari del calibro di Borussia Dortmund, Stella Rossa, Braga e Lipsia. Una squadra che lottava con coraggio e identità, oggi apparsa spenta e senza certezze.
Dopo quella finale, i Rangers avevano mantenuto un discreto rendimento in campionato, pur senza riuscire a riconquistare il titolo che manca dalla stagione 2020-21 quando a trionfare è stato Steven Gerrard sulla panchina dei Rangers. In Europa, però, le delusioni si sono accumulate: la Champions League si è rivelata un tabù, con eliminazioni premature e prestazioni ben al di sotto delle aspettative di tifosi e addetti ai lavori.
Panchina bollente e caos interno
Dalla delusione europea nacque l’esonero di Philippe Clement, sostituito dallo scozzese Barry Ferguson, bravo a riportare la squadra al secondo posto. Per la stagione successiva la dirigenza ha poi puntato su Russell Martin, nella speranza di una svolta tecnica e mentale.
Ma la rivoluzione non è mai davvero partita. Il mercato estivo 2025, privo di colpi di rilievo, ha lasciato dubbi e incertezze. E, nonostante un inizio incoraggiante in Champions – con le eliminazioni di Panathinaikos e Viktoria Plzen – è arrivata la disfatta: un pesantissimo 9-1 complessivo contro il Club Brugge, che ha rispedito i Blu di Glasgow in Europa League.
Nel frattempo, i troppi pareggi in campionato hanno minato il morale dello spogliatoio. Il tentativo di Martin di invertire la rotta è fallito e, dopo due sconfitte consecutive nella fase a gironi di Europa League, è arrivato l’inevitabile esonero. Al suo posto dopo l’annosa ricerca di un tecnico durata quasi quindici giorni è arrivato il tedesco Rohl che qualcosina di diverso ha mostrato, nonostante il desolante esordio europeo con un pesante 3-0 subito in trasferta dal Brann.
In questa stagione sono 22 le partite complessive disputate dai blues, con 8 sconfitte, 7 pareggi e 7 vittorie. Una media gol di 28 reti realizzate ma anche 33 subite.
Il miglior marcatore è l’esterno di fascia destra Tavernier, capitano della squadra, con 6 reti stagionali. Si è sbloccato davanti Danilo, da quando Rohl ha deciso di cambiare modulo passando al 3-4-2-1. Il 36enne teutonico, adepto del 4-2-3-1 veloce e con pressing alto, è uno dei tanti giovani allenatori nati nella galassia Red Bull, partito dal Lipsia e poi spostatosi in Inghilterra, al Bayern e in altre realtà quasi sempre da vice-allenatore. Ora il grande salto alla guida dei Rangers, dopo aver guidato lo Sheffield Wednesdey in Premiership.



