Rensch sfida il tabù olandesi ma Ranieri lo promuove: “Duttilità e qualità”.
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Claudio Ranieri ieri ha più volte promosso l’arrivo di Rensch.
Terzino ma non solo, perchè dalle parole di Sir Claudio si evince una certa modernità e duttilità dell’esterno 2003: “È un ragazzo che non ha prepotenza fisica, ma ha dei tempi di inserimento magnifici. Ha buon piede, destro e sinistro. Dove deve migliorare? È bravo, mi piace e ci darà sicuramente delle grandi soddisfazioni”.
E poi ancora: “È un giocatore di cui abbiamo bisogno, ci può aiutare nella fase difensiva”. Quest’ultima affermazione lascia pensare che oltre ad un impiego da terzino classico in una difesa a 4 e da esterno al posto di Saelemaekers, nella mente di Ranieri ci sia l’ipotesi di vederlo in campo anche al posto di Mancini come braccetto della linea a tre.
D’altronde anche chi lo ha allenato in questi mesi all’Ajax considera Rensch una futura stella. Non una fisicità travolgente, ma grandi tempi di gioco, capacità di sovrapporre, di condurre palla internamente, letture sempre corrette, con grandi margini di miglioramento.
Rensch dovrà sfidare però il tabù olandese: a parte Strootman, sono stati diversi calciatori presi dall’Eredivisie o dintorni ma con scadenti risultati, da Karsdorp a Stekelenburg, passando per Emanuelson, Kluivert e lo stesso Wijnaldum, la cui esperienza si esaurì di fatto dopo pochi giorni quando si ruppe il perone.