Gasperini: ”Dovbyk out, Hermoso ha un affaticamento. Voglio cambiare la squadra il meno possibile”

Gasperini: ”Dovbyk out, Hermoso ha un affaticamento. Voglio cambiare la squadra il meno possibile”

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Gian Piero Gasperini, alla vigilia di Juventus-Roma, è intervenuto in conferenza stampa.

Di seguito le dichiarazioni del tecnico giallorosso.

Come sta la squadra? Dovbyk?

“Dovbyk non è recuperato, anche se si sta allenando da parecchio sente ancora ha difficoltà a calciare. Per il resto ci siamo tutti a parte i due che sono partiti. Hermoso ha qualche problema ma speriamo di risolvere”

Perché ha preferito la Roma alla Juventus?

“Perché la Roma era più difficile (ride ndr). Sono contento di come è andata. Ora ci troviamo a giocare questa partita importante. La Juventus rimane una grande squadra, forte e che ha sempre la possibilità di rafforzarsi. Nel suo DNA c’è sempre l’intenzione di giocare ai massimi livelli per vincere. Noi arriviamo a questa partita da due belle prestazioni, vogliamo misurarci con questa squadra perché il campionato è nella fase più bella”

Come sta Dybala dal punto di vista psicologico? La Roma con un centravanti di peso ha sempre vinto.

“Importante è che sia un centravanti di qualità, l’importante è avere un centravanti. Non abbiamo mai giocato in 10. Dybala vediamo se è in grado di giocare dall’inizio o un spezzone. Le motivazioni sono sempre molto alte, non credo abbia questi problemi. L’importante è che stia bene, che possa calciare nel miglior modo possibile e giocare sui livelli che ci si aspetta da lui.”

Che peso ha il +4 sulla Juventus?

“Credo che siamo stati bravi: 15 partite sono una buona striscia che può dare indicazioni. Non so se siamo tra le più forti, ce ne sono altre forti. I ragazzi sono stati bravi in questi mesi in quasi tutte le partite, anche quelle che non abbiamo vinto. In poche partite siamo stati deludenti. Il gruppo ha motivazioni forti, è cresciuto a livello tecnico, di qualità e come compattezza di squadra. La forza sono stati i pochi gol pesi, ma la squadra nelle settimane ha sempre cercato anche di costruire opportunità e gol”

Che tipo di profili vuole sul mercato? Zirkzee e Raspadori?

“Niente di tutto questo. Domani c’è una partita molto importante. Per loro anche sarà importante per riagganciarci, noi dobbiamo tenerli distanti e cercare di aumentare il vantaggio. Bello giocare questa partita con questa classifica, per tutto il resto c’è tempo”

Quant’è cambiata la Juventus da inizio stagione? Il rapporto con Spalletti?

“Il rapporto con Luciano è amichevole. Quando era all’Inter è capitato di andare a cena insieme. Con la nazionale ci sentivamo spesso, è venuto tante volte anche a Zingonia. Ora ci sentiamo poco ma ci saluteremo cordialmente, c’è un clima sereno. Subentrare non è mai facile, credo stia cercando di portare le sue idee. Mi sembra che la Juventus sia cresciuta nelle ultime partite, hanno sempre giocatori di livello, è sempre una partita di valore. Giocare con la Juve sarà un bel parametro per noi per misurarci e capire quanto possiamo essere forti o competitivi”

Dai giocatori ha avuto segnali particolari su questa partita? Per lei la Juventus è un’avversaria come le altre?

“Normalmente, in tutta Italia e forse anche in Europa, quando giochi contro la Juventus ci sono sempre grandi motivazioni e una rivalità molto sentita in tutte le piazze. Credo che questa sia una situazione che, per quanto mi riguarda, anche per l’esperienza fatta nel settore giovanile di quella società, finisce per temprare la squadra, perché si trova sempre di fronte avversari estremamente motivati. Questo, anziché diventare uno svantaggio, a volte può rappresentare uno stimolo: almeno in passato era così. Nella mia carriera la Juventus è sempre stata un riferimento. Batterla non è successo molte volte, anzi, più spesso ho perso, soprattutto negli anni dei nove scudetti consecutivi, quando era davvero difficilissimo affrontarla. Però, quando riuscivi a vincere contro la Juventus, significava che eri competitivo e a un livello molto alto, perché anche nelle stagioni meno buone resta sempre una squadra tra le migliori, di altissimo livello”.

Le ultime due prestazioni di Rensch l’hanno convinta? Celik tornerà in difesa? Che problema ha Hermoso?

“Ha un affaticamento, quindi speriamo di riuscire a recuperarlo in tempo. Non è una stiramento, non è un problema muscolare, nulla di tutto questo. Vorrei toccare il meno possibile la squadra, perché per portare Celik dietro devi poi spostare un esterno, Mancini, e muovere tante cose: rischi di coinvolgere tre giocatori per rimpiazzarne uno solo. Non è l’ideale. È chiaro però che l’assenza di Ndicka ci costringe sicuramente a fare delle prove. Le soluzioni sono quelle: Ziolkowski, Celik, Ghilardi. Se dovesse mancare anche Hermoso, come dicevo prima, e anche Rensch, questo ci metterebbe indubbiamente un po’ più in difficoltà”.

Rensch può giocare anche nei tre dietro?

“Sì, lui Celik e gli altri difensori”

Come si sta sviluppando il calcio italiano dal punto di vista didattico?

“Per fortuna il calcio è fatto di tante componenti, si può giocare bene o male in tanti modi per fortuna. Se fossi riduttivo non piacerebbe così tanto. C’è spazio per grandi e piccole novità. Quello che non mi piace è questa situazione del portiere, bisogna trovare il modo di velocizzare. La regola degli 8 secondi, che viene applicata pochissimo, quando la palla è a terra passano 30 secondi prima che il portiere inizi a giocare. L’altra cosa che mi piace molto poco è il tempo con cui gioca il portiere. Contro l’Inter, il portiere del Como ha avuto 51 volte la palla tra i piedi e questo non piace alla gente. Il calcio è giocare in avanti, capisco il possesso palla ma così che possesso palla è? Non piace al pubblico vuole vedere contrasti, dribbling, gioco in avanti. Così rischia di diventare un calcio brutto, molto più simile al calcetto, che può essere bello da giocare ma brutto da vedere. Da amante del calcio, occorrerà studiare qualcosa che porterà a giocare a calcio in avanti e non all’indietro. Quando vedo il portiere che tiene la palla tra i piedi 10-20-30 secondi non mi piace, non è una bella partita. Mi piace vedere di più vedere la palla tra i piedi dei calciatore in avanti”

Quanto è soddisfatto della crescita di Soulé?

“Sono soddisfatto di lui e di tutti. È una squadra che gioca con grande spirito e che ha il consenso dei propri tifosi anche quando non riesce a ottenere il risultato sperato, e questa è la cosa più importante. Su di lui, sicuramente, è tra quelli che si distinguono di più, perché ha caratteristiche particolari, quelle di cui parlavo prima, che piacciono maggiormente alla gente”.