Mancini a RS: ”Pellegrini merita fiducia. Roma è la mia seconda casa. Inter? Sarà molto difficile”
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Amantino Mancini, doppio ex di Roma e Inter, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Retesport.
Capello è stato fondamentale per il mio arrivo a Roma: lo ringrazierò per sempre perché mi ha dato fiducia. Successivamente Spalletti mi ha dato qualcosa in più: sono migliorato tatticamente, per noi brasiliani è fondamentale, perché inizialmente siamo un disastro (ride ndr). Spalletti ha modificato la mia posizione in campo mettendomi a sinistra con il piede invertito e ha cambiato la mia vita calcistica.
Prosegue Mancini.
Alla nostra Roma è mancato poco per fare quel qualcosa in più: giocavamo bene e sapevamo cosa fare in campo. L’Inter e il Milan era molto forti, anche la Juventus spendeva tanti soldi. L’esperienza in giallorosso è stata bellissima: mi sono sono divertito tanto e scendevo in campo con il sorriso.
De Rossi e Roma-Inter? Esonero sbagliato a inizio campionato: era il meno colpevole di ciò che stava accadendo. La società doveva aspettare più tempo: l’anno scorso ha cambiato completamente la squadra. Ora bisogna solo tifare. Spero che Juric riesca a sistemare la formazione giallorossa ma contro l’Inter la vedo molto dura, anche se nel calcio tutto può succedere.
Colpo di tacco contro la Lazio? È stata una serata indimenticabile in una partita importante per la città di Roma. Anche Emerson fece il mio stesso movimento e io potevo prendere la palla solo così perché mi era finita dietro: sono stato bravo nel gesto tecnico. Questo gol ha cambiato la mia vita calcistica.
Gol contro il Lione? Bellissimo, in un campo difficile contro una squadra fortissima. Mi piaceva tanto puntare l’uomo adesso non lo fa quasi più nessuno. Nelle giovanili non si insegna più a essere liberi, a dribblare l’avversario creando la superiorità numerica. Nella trequarti avversaria è fondamentale esprimere il proprio estro, saltare l’uomo ed essere libero senza troppa tattica.
Differenze tra Roma e Milano? Tante, Roma è una città calda in cui i tifosi sono più partecipi e presenti a Trigoria. Il popolo giallorosso è più passionale rispetto ai sostenitori presenti a Milano che sono più freddi: il trasferimento per me è stato molto difficile. Se tornassi indietro rimarrei a Roma fino all’ultimo giorno, è la mia seconda casa. In quel periodo il club doveva vendere per risolvere situazioni finanziare e sono stato scelto io.
Pellegrini? Non sta vivendo un bel momento come tutta la Roma. È un calciatore che mi piace molto anche se non si può paragonare a Totti che è unico. Bisogna dare fiducia a Pellegrini che è romano e romanista: dobbiamo crederci.