Roma, si avvicina la scelta del nuovo allenatore: le variabili e il ventaglio dei nomi ‘reali’

Roma, si avvicina la scelta del nuovo allenatore: le variabili e il ventaglio dei nomi ‘reali’

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FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano) – “Basta vado in pensione”.

Claudio Ranieri ha ribadito qualche ora fa la sua intenzione di fermarsi definitivamente a giugno e assumere a tempo pieno il ruolo di consulente (dirigente senior) della società giallorossa.

Lo stesso Ranieri in queste settimane ha anche pubblicamente depennato dei potenziali candidati alla panchina della prossima stagione: a cominciare da De Rossi “Tornerà quando avrà maturato un’esperienza completa”; Fabregas – “Bravissimo ma tra 3-4 anni credo farà il salto in una big” e lo stesso Farioli, ascoltato a dicembre, ma liquidato con un serafico “aspetterà”.

Foto Fraioli

Allenatore? ‘Sceglie Dan’

Una prima varabile da considerare per provare a capire su chi è orientata la Roma, è che la decisione sarà dei Friedkin. Come è sempre stato d’altronde. Da Mourinho, alla conferma di De Rossi, dal ritorno di Ranieri alla scelta di Moyes all’Everton. L’unico nome, seppur vidimato, ma imposto in qualche modo dall’ex amministratrice delegata (che voleva portare Palladino al posto di De Rossi a giugno scorso) è stato Juric, cioè il peggior errore tecnico dell’era Friedkin.

Ranieri anche su questo tema è stato chiarissimo: “la decisione finale sarà del presidente, io offrirò una consulenza su un ventaglio di nomi, dirò il mio pensiero ma alla fine sceglierà Dan”.

Nazionalità e soglia stipendio

La sensazione, anche più di una sensazione, è che l’allenatore sarà italiano, quindi pienamente in grado di prendere in mano il fascicolo giallorosso senza timori di pagare lo scotto con la conoscenza del nostro campionato e delle sue insidie. Lo stesso Florent Ghisolfi ha più volte sottolineato che l’elemento dell’immediata adattabilità alla Serie A, è e sarà una condizione fondamentale nella scelta finale.

Poi c’è la questione ingaggio: oggi in Serie A solo Conte e Inzaghi sono allenatori pagati giustamente da top manager (6.5 milioni annui). L’eventuale rientro di Allegri al Milan (società in pole sul livornese) porterebbe più o meno l’ex tecnico bianconero su quella soglia.

Al di sotto di questo si scende ai 3,5 di Thiago Motta, più fuori che dentro alla Juve e ai 3 milioni di Gasperini. La Roma ne aveva dati altrettanti a De Rossi e probabilmente la soglia sarà questa, anche perchè sarebbe illogico per una società che tra un anno riceverà il verdetto definitivo dell’UEFA sul piano di rientro iniziato tre anni fa, pagare uno stipendio monstre all’allenatore e poi contestualmente lavorare all’ottimizzazione delle risorse con l’abbassamento del monte ingaggi. Anche su questo tema, seppur in maniera un po’ confusa, Ranieri ha messo in guardia tutti.

Foto Farioli

I nomi e le ricostruzioni…

Il ventaglio di nomi dunque sembra ancora ampio, ma depennando i big come Allegri, Ancelotti e probabilmente Mancini (in orbita Juve), si riduce a nomi che partono da Maurizio Sarri, passano per Gasperini, Montella, De Zerbi e arrivano a profili come Pioli e Italiano, con gradazioni e difficoltà diverse perchè alcuni di questi sono liberi, altri sono sotto contratto, su alcuni ci sarebbe anche una penale da pagare.

Si tratta però di profili, tutti assimilabili, in una categoria seppur con gradazioni ed esperienze diversa: quella dei tecnici in grado di iniziare finalmente un progetto di costruzione, con sguardo ai risultati ma anche alla valorizzazione della rosa.

Da qui però, pur lavorando con ragionamento e raziocinio, si entra in una giungla di voci che perdura ormai da mesi e che non lascia concrete sensazioni su quale o quali profili la Roma si sia realmente indirizzata. Dall’analisi passiamo dunque alla fase della ricostruzione, quantomeno verosimile: diverse fonti di mercato, tra procuratori e agenti, sostengono che nei recenti incontri con soggetti apicali dell’area sportiva giallorossa, la scelta dell’allenatore sia stata già fatta. Formalizzata con un contratto nero su bianco no, ma individuato il nome e convinto il presidente a puntarci su, sì. Tanto che l’annuncio dovrebbe arrivare più avanti, a primavera inoltrata, un po’ in stile Mou. Anche perchè i Friedkin avrebbero imposto il silenzio totale non solo ai dirigenti di Trigoria, ma soprattutto al diretto interessato.

Questa ricostruzione si sposerebbe perfettamente con l’inversione di marcia che sul tema ha avuto Ranieri nella sua comunicazione. Se fino ad un mesetto fa, Sir Claudio con qualche battuta simpatica sembrava ancora includersi in una corsa alla panchina della prossima stagione; da alcune conferenze a questa parte, Ranieri ha deciso di chiudere l’argomento, annunciando che andrà in pensione e che la decisione verrà assunta da Friedkin.