Roma, qualcuno cloni Koné: dominante in casa del Tottenham

Roma, qualcuno cloni Koné: dominante in casa del Tottenham

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IL PERSONAGGIO (di Nicolas Terriaca) – Manu Koné forse sta ancora rincorrendo i calciatori del Tottenham.

Il classe 2001 è stato il migliore in campo nel pareggio maturato in casa degli Spurs (2-2).

Deschamps gli ha affidato le chiavi del centrocampo francese e, a settembre, dopo la prima convocazione, si era espresso sulle qualità dell’ex Borussia Mönchengladbach: ”Credo che in termini di presenza, volume, capacità di organizzare il gioco, proiettarsi in avanti, è tra i centrocampisti francesi più bravi”.

Koné, un dominio totale contro il Tottenham

Manu Koné, proprio grazie alle caratteristiche citate dal ct della Francia, ha fatto innamorare i tifosi della Roma. Il calciatore tanto voluto da De Rossi, contro il Tottenham, ha percorso 11,583 km (nessuno meglio tra i giallorossi): presente in ogni zona del campo è stato l’uomo in più dei capitolini.

Una fisicità dominante a cui ha abbinato tanta freddezza con il pallone fra i piedi: una prestazione mastodontica certificata dai numeri. Koné ha recuperato addirittura 11 palloni (nessuno meglio): spesso ha sradicato la sfera nella metà campo avversaria e ha permesso ai compagni di mantenere un baricentro alto per schiacciare il Tottenham.

A tale preponderanza fisica ha abbinato intelligenza in fase di possesso: 87% di passaggi riusciti e 1° calciatore della Roma, insieme a Paredes, per cambi di gioco (3). Il centrocampista francese è stato il 2° tra le file dei giallorossi per palloni intercettati (3), posizionandosi, in molte occasioni, nella zolla giusta del campo per anticipare le giocate degli avversari.

Una prestazione eccezionale ma non perfetta a causa dell’occasione sfumata nel secondo tempo a pochi metri dalla porta. I cambi di passo di Koné hanno aiutato la Roma a rispondere colpo su colpo alle azioni del Tottenham, come chiesto da Ranieri. Il centrocampista francese, infatti, è stato il calciatore giallorosso che ha percorso più campo con il pallone tra i piedi (213,96 metri), soprattutto in fase di transizione verso l’area di rigore avversaria (101,49 metri).

Tutto quello che mancava alla squadra giallorossa. Qualcuno nella Roma cloni Manu Koné: indispensabile.