Roma, comunicazione contraddittoria e prospettive: la situazione in vista del futuro

Roma, comunicazione contraddittoria e prospettive: la situazione in vista del futuro

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FOCUS RS (di Nicolas Terriaca) – La settimana appena conclusa con la vittoria della Roma in casa del Venezia (0-1) si è contraddistinta per le polemiche da ricondurre alle dichiarazioni di Ranieri e Ghisolfi. Il tecnico di Testaccio, a parole, ha abbassato l’asticella: dalla scelta dell’allenatore capace di portare la Roma dove vuole la presidenza, ovvero, nell’élite del calcio italiano ed europeo al tenersi stretta una squadra che ha normalizzato la mediocrità.

Discorsi sul Fair Play Finanziario contraddittori, un amore che i tifosi devono dimostrare con i fatti e il mancato arrivo di alcuni calciatori per costi eccessivamente alti (Kolo Muani), hanno lacerato il cuore dei sostenitori giallorossi.

Ghisolfi, appena 71 giorni fa, dichiarò che a gennaio il club capitolino avrebbe avuto un margine di manovra tale da poter rinforzare la rosa: “L’intenzione è quella di migliorare la squadra già a gennaio, i vincoli del settlement agreement non sono più così penalizzanti. Credo che già in estate si fosse capito”. Malgrado la situazione sia rimasta invariata, il direttore sportivo della Roma, al termine della sessione di mercato, ha cambiato completamente il taglio delle sue dichiarazioni: ”La società ha firmato un settlement agreement con la Uefa nel 2022, a fronte di un deficit importante. Dura per quattro stagioni e questa è la terza, quella più restrittiva. Abbiamo lavorato sul monte ingaggi, facendolo calare di oltre il 20%, anche se alcuni stipendi nella rosa sono aumentati come prevedevano i contratti”.

Disordine, confusione e parole contraddittorie che spaventano in vista del futuro. Qual è la situazione? Che mercato potrà fare la Roma? Cosa è cambiato rispetto alla sessione estiva in cui il club ha investito circa 100 milioni?

Roma, si possono emulare gli investimenti estivi: ecco come e perché

La situazione in casa Roma, malgrado dichiarazioni a volte fuorvianti, è chiara. Il club giallorosso, dato il settlement agreement e le nuove regole del Financial Fair Play, non potrà spendere più del 70% del proprio fatturato nella somma di stipendi di giocatori e staff, ammortamenti dei cartellini e commissioni. Il calcolo verrà fatto sull’anno solare e non sulla stagione calcistica. La soglia, rispetto a questa estate, passerà dall’80% al 70%. In aggiunta, la Roma ha accettato che se dovesse superare i limiti indicati dall’UEFA di massimo 60 milioni di deficit aggregato (2026), potrà ricevere delle sanzioni sportive che dipenderanno dalla cifra in eccesso: si passa dalla restrizione riguardo il numero di giocatori registrabili nella lista per le competizioni UEFA all’esclusione dalle coppe per una stagione.

Il quadro è chiaro e la Roma dovrà muoversi all’interno di esso. Gli investimenti fatti in estate hanno fatto pensare a molti tifosi che il Financial Fair Play fosse solo un brutto incubo. Il club giallorosso, invece, si è dileguato sempre tra gli stessi vincoli e ha abbassato i costi proseguendo il proprio percorso virtuoso. Prima di ingaggiare Hermoso e Hummels a parametro zero, l’impatto sul bilancio 2024/25 del calciomercato si traduceva in circa 38 milioni di utili. Frutto dell’addio di calciatori che pesavano molto sulle casse giallorosse: da Lukaku (15,625mln) a Spinazzola (11,6 mln). Secondo le stime di Calcio e Finanza, complessivamente, tutte le cessioni fecero registrare un impatto positivo per circa 91,6 milioni di euro sul bilancio 2024/25. A questa cifra ci si arriva sommando le plus/minusvalenze realizzate, l’incasso dai prestiti (quando è presente), il risparmio di ammortamento (nel caso dei giocatori ceduti a titolo definitivo) e il risparmio sull’ingaggio lordo per i giocatori usciti dalla rosa giallorossa rispetto alla stagione 2023/24.

La strategia che, in estate, attuerà la Roma sarà la medesima. Anche il mercato di gennaio si è basato sulla stessa logica: tra entrate e uscite l’impatto infatti dovrebbe essere positivo per circa 2,7 milioni (Calcio e Finanza). Questo è il parametro fondamentale da tenere in considerazione per il Financial Fair Play e non il saldo riguardante le spese sui cartellini. In estate, come dichiarato anche da Ranieri ”Ci sono molte cose che vanno valutate e che possono portare dei soldi. Vedi Abraham, Calafiori… tanti nominativi che ci possono permettere di portare dei soldi”. La Roma utilizzerà tutti i calciatori fuori dal progetto per reinvestire determinati soldi sul mercato.

Abraham, in questa stagione, in caso di permanenza, avrebbe pesato circa 14,6 mln di euro sulle casse del club. Cifra superiore a Dovbyk (12,575mln): ecco la strategia che consentirà di fare investimenti. Le cessioni di Abraham, Shomurodov (6) Hermoso (6,4mln), Kumbulla (6,8), Cristante (7), Pellegrini (7,2), Le Fée (8,8) e altri calciatori permetteranno alla Roma di avere un margine di manovra utile per cercare di emulare gli investimenti estivi. La speranza è che le scelte siano diverse e più lungimiranti per evitare un processo di ridimensionamento che avverrà solo se Ghisolfi e company commetteranno altri errori.