Mourinho attacco frontale

Mourinho attacco frontale

Rassegna stampa

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Era già successo, succederà ancora.

Quando è caldo, quando è a caldo, José Mourinho fatica a pacificarsi con il concetto di indulgenza. Da Bodo a Ginevra passando per Milano e Praga, il tecnico portoghese attacca frontalmente i giocatori se si sente tradito nello spirito. Come riporta il Corriere dello Sport, perdona l’errore singolo, vedi il gol del Servette causato da uno strafalcione di Cristante, non il condensato di sciocchezze che ha visto giovedì sera.

Stavolta Mourinho ha usato addirittura un’iperbole dai toni macabri per descrivere la delusione: “C’è chi ha perso un’occasione. C’è chi bussa alla mia porta chiedendomi i motivi per i quali non gioca più spesso. Da adesso questa gente deve sapere che giocherà solo quando gli altri sono morti”.

Con chi ce l’aveva? Facile pensare ad Aouar, il nuovo arrivato, che in quattro mesi di Roma ha stabilito un record paradossale: pur segnando 2 gol in Serie A, che per un centrocampista non sono pochi, non ha mai convinto l’allenatore. Ma anche El Shaarawy una pepita da estrarre dalla panchina, ha deluso Mourinho nelle occasioni in cui è stato scelto come titolare.

L’accusa più seria è stata rivolta ad alcuni dei suoi fedelissimi. Quelli che “se vanno in panchina in Europa, poi magari entrano senza l’atteggiamento che serve per aiutare la squadra”. E qui è facile decriptare il messaggio: a Ginevra sono entrati in ordine cronologico Pellegrini, Spinazzola e Renato Sanches.

Il capitano giallorosso, che ha faticato tantissimo nei 40 minuti in cui è stato utilizzato, ha avuto anche un colloquio con il capo. L’attenuante sono i 52 giorni di inattività, resta da vedere se Mourinho potrà o vorrà aspettarlo. Per quanto riguarda Spinazzola, sino a oggi è stato investito del ruolo da titolare ma il suo rendimento è insufficiente. Renato Sanches è un caso a parte: come Smalling, ha fatto arrabbiare il tecnico portoghese perché è spaventato dal dolore e dagli infortuni.