Di Francesco: “Non voglio accontentarmi. Credo nella rimonta”

Di Francesco: “Non voglio accontentarmi. Credo nella rimonta”

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Questa sera Eusebio Di Francesco è stato ospite di Rai 1 nella trasmissione Che tempo che fa, in onda alle 20:35 su Rai 1.

Ecco le dichiarazioni del tecnico, intervistato da Fabio Fazio.

Fazio tu lo vedi tutti i giorni…
"Sì, il Comandante".

Ma mi pensi quando parli con lui?
"No, in altre occasioni (ride, ndr)".

Quanto ti rode quando ti danno consigli?
"Non mi infastidisce assolutamente, fa parte del calcio.

Tutti si vogliono sentire importanti, anche nelle vittorie. Ci sono anche ottimi consiglieri".

La Roma lotta per la Champions League.
"Credo che abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Sono qui per lanciare un messaggio: io ci credo. Questa squadra ha fatto gare importanti in Europa, non voglio accontentarmi. Dobbiamo credere in questa rimonta".

Tu hai fatto una conferenza postpartita che ho trovato esemplare.
"Volevo sottolineare il pessimismo che c'è in generale, io sono ottimista. Bisogna cercare di passare da errori, bisogna portare alla realtà lo sport, poi per me è una professione e bisogna passare da altre dinamiche".

Il presidente Pallotta è stato molto chiaro nel rifiutare una certa tifoseria violenta.
"Sono contrario a ogni forma di violenza, perdipiù parliamo di una minoranza di persone che non hanno a che vedere col tifo, che possono rovinare l'immagine di una tifoseria grandissima, sotto ogni punto di vista. Sono stato anche un calciatore della Roma, la tifoseria è la prima a sostenerti, come farà mercoledì".

Sulla rimonta contro il Barcellona.
"È questa la forza, guardare avanti, non andare dietro all'esaltazione".

Realizzare i sogni è una tua caratteristica, anche con il Sassuolo.
"La cosa più bella è trasmettere gioia, vedere la gente gioire è la cosa che mi riempie più di orgoglio. Mi piace lasciare spazio agli altri e trasmettere, è il senso della mia vita".

Tu volevi correre in bicicletta.
"Mia mamma è trentina, le origini mi hanno spinto a vedere il ciclismo. Ho provato, alla fine ha prevalso il calcio".

Il tuo nome arriva dal portoghese Eusebio.
"Mio padre lo stimavaMi dovevo chiamare Luca, mi chiamo Eusebio Luca. Il codice fiscale mi ha salvato da altre situazioni di omonimi".

Hai avuto come allenatore anche Zeman. Anche se non ne condividi la preparazione atletica.
"L'ho fatta, ne sento addosso le fatiche. Ha una grandissima cultura del lavoro, a volte si eccedeva. È un lavoro duro. Mi fa ridere, il suo modo di parlare, la sua ironia". 

Ancelotti ha rifiutato la panchina della nazionale, c'è anche Mancini, tu hai un'idea?
"Ci credo poco che abbia detto di no, sono entrambi grandi allenatori".

Tuo figlio gioca nel Bologna.
"Quando giochiamo contro mi nasconde la formazione".

Juve-Napoli?
"Dopo oggi, è favorita la Juventus. Che però deve venire a giocare da noi. Saremo determinanti, ma per noi stessi".

Di Francesco regala la maglia di Federico Fazio a Fabio Fazio.
"Se non gioca lui, puoi entrare tu in lista".