Qatar 2022, le ‘morti fantasma’: il comitato organizzatore ne annuncia 414, ma il dato è parziale
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“Tra il 2014 e il 2020, sono state 414 le persone morte in incidenti sul lavoro in Qatar , comprendendo tutti i settori produttivi e le nazionalità delle vittime, mentre per i soli progetti legati ai Mondiali di calcio, ci sono stati tre decessi sul lavoro e 37 non legati al lavoro tra il personale impegnato per la realizzazione degli otto stadi, di 17 altre opere e in altri siti collegati all’evento”.
Nella nota del Comitato si specifica che il massimo funzionario della Coppa del Mondo del Qatar si riferiva a “statistiche nazionali che coprono il periodo 2014-2020 per tutti gli incidenti mortali legati al lavoro” . Da quando nel 2010 si è aggiudicato la Coppa del Mondo 2022, il Qatar, un paese di 2,9 milioni di abitanti, di cui oltre l’80% sono lavoratori stranieri, è stato criticato per la sua legislazione sul lavoro e per le condizioni di vita dei migranti non qualificati.
Doha ha sempre negato la morte di migliaia di immigrati impiegati nei cantieri legati ai Mondiali, avanzata da alcuni media occidentali e Ong. “Nell’ultimo decennio, migliaia di lavoratori sono tornati nel loro Paese in una bara, senza la minima spiegazione fornita ai loro cari” , ha commentato Amnesty International dopo le osservazioni di Thawadi. “Il caldo estremo in Qatar e le estenuanti condizioni di lavoro probabilmente hanno contribuito a centinaia di queste morti ma, senza indagini approfondite, l’entità delle vite perse non sarà mai nota” , ha aggiunto Steve Cockburn , un funzionario della stessa Ong. “Fino a quando queste richieste continueranno a essere negate, sull’eredità dei mondiali di calcio resterà un’ombra profonda”.
Nei giorni scorsi il The Guardian aveva allarmato il mondo parlando di oltre 6500 vittime a causa dell’organizzazione dei Mondiali in Qatar.