Mourinho: “Vittoria frutto dello sforzo e dell’empatia del gruppo. Qualificazione aperta, arriva una settimana pericolosa…”

Mourinho: “Vittoria frutto dello sforzo e dell’empatia del gruppo. Qualificazione aperta, arriva una settimana pericolosa…”

Interviste

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Josè Mourinho ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo la vittoria per 2-0 sulla Real Sociedad:

La prestazione?
“La Real Sociedad ha avuto il controllo del pallone e ci ha creato dei pericoli.

Il merito dei ragazzi è stata la loro organizzazione, è stato il loro sforzo, è stata la loro empatia in campo: sto in difficoltà, ho bisogno di te. Era molto difficile giocare contro un rombo, ma non era una cosa nuova per noi perché abbiamo affrontato Empoli e Salisburgo. Dovevamo avere una mentalità forte, soprattutto quando non si ha il controllo del pallone. Abbiamo controllato la partita ma, qualche volta, senza avere la palla. Il secondo gol può essere importante ed è arrivato in un momento in cui poi dovevamo solamente controllare”.

Quanto lavoro c’è dietro questa forza che si è creata all’Olimpico?
“È la squadra. Non conosco una squadra che non difende da squadra, puoi avere i migliori al mondo, ma se non difendi da squadra vai in difficoltà. Da Rui Patricio a Dybala hanno lavorato tutti, nessuno escluso. Il lavoro Dybala dal punto di vista difensivo dice tutto. Conosciamo i nostri limiti. Questo 2-0 è buono solo se non prendiamo 3 gol. Non dirò mai che è stato un ottimo risultato”.

L’azione del primo gol è splendida.
“L’ho vista ieri questa azione (ride, ndr). Abbiamo giocato con due quinti freschi e hanno fatto molto bene. El Shaarawy ha anche i gol nei piedi, aveva benzina per spingere. L’azione è stata preparata in allenamento. A me non piace giocare contro un rombo dal punto di vista difensivo, ma mi piace affrontarlo dal punto di vista offensivo. Nel secondo tempo ci è mancato un po’ il controllo del pallone, ci eravamo preparati con il possesso del pallone tra i nostri piedi. Questa settimana è pericolosa, accumuleremo stanchezza. Giocare contro Lazio, Juve o Milan è lo stesso per me. Dobbiamo andare poi in trasferta in Spagna e sarà difficile, senza pensare al derby”.

Hai messo El Shaarawy per sfruttare le ripartenze?
“Sì, era una scelta strategica, ma non è stato facile scegliere. Noi non abbiamo attaccanti in panchina, non c’è neanche Solbakken che non è in lista Uefa. Nel finale di partita mi sono ricordato che ieri il Bayern Monaco aveva Mané, Sané e Gnabry in panchina, a me ne basterebbe uno di loro (ride, ndr) per metterlo al posto di Dybala. Magari avremmo vinto con più gol di scarto. A volte El Shaarawy rimane in panchina perché ho bisogno di soluzioni offensive. È dura, ma i ragazzi sono fantastici. Ora c’è il Sassuolo, Dionisi sta a casa tranquillo a bere un’acqua frizzante (ride, ndr), ma ce la giocheremo”.