Roma, il settore giovanile è un patrimonio da custodire: evitare spese folli e valorizzare le risorse interne

Roma, il settore giovanile è un patrimonio da custodire: evitare spese folli e valorizzare le risorse interne

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FOCUS RS (di Nicolas Terriaca) – La Roma farà mercato attingendo al patrimonio del proprio settore giovanile.

I giallorossi, infatti, potranno effettuare degli acquisti solo se riusciranno a ricavare qualcosa dai calciatori in uscita. Tiago Pinto è stato chiaro:Ogni movimento in entrata sarà sempre dipendente dal movimento in uscita. Col prestito risparmi l’ingaggio ma non basta per prevedere entrate. Sarà così anche a gennaio. Chi parte lo farà in via definitiva”.

Il General Manager giallorosso proverà a racimolare dei soldi per fare mercato attraverso le cessioni di Karsdorp e Shomurodov ma non sarà semplice. Ed ecco che arriva in soccorso il settore giovanile: Mou ha promosso Tahirovic (2003) e sta valutando l’attaccante polacco Jordan Majchrzak (2004).

Valorizzare i propri giovani ed evitare gli errori del passato: da Volpato e Bove a Bianda e Coric

La Roma, dati anche i vincoli frutto del FPF, sta promuovendo costantemente in prima squadra i calciatori del proprio vivaio. Aspetto che inorgoglisce Tiago Pinto: ”Quando sono arrivato, dal settore giovanile avevamo solo Calafiori in prima squadra e giocava poco. Oggi sono sei: Zalewski, Bove, Volpato, Tahirovic, Boer, e Darboe”. La strategia di valorizzare il proprio vivaio sta portando i suoi frutti: Felix, in estate, è stato ceduto alla Cremonese a 6 milioni + 3 di bonus e il 10% sulla futura rivendita. Una boccata di ossigeno per fare mercato.

Pinto ha fatto capire come i giovani giallorossi, data la loro qualità, abbiano un valore elevato: ”Bove e Volpato non sono più “giovani della Primavera”, ma realtà importanti con un valore di mercato alto. Ci sono club, non solo italiani, interessati a loro, ma contiamo di farli crescere qui”. Considerando i vincoli stringenti che limiteranno il mercato anche nei prossimi anni, valorizzare i propri giovani sarà di vitale importanza. Questa strategia potrebbe essere propedeutica anche ad evitare gli errori del passato. La società giallorossa, infatti, troppo spesso ha cercato profili giovani altrove quando in ‘casa’ aveva risorse migliori a costo zero. Basti pensare agli oltre 81 milioni spesi tra: Bianda (6), Coric (6), Diawara (21), Carles Perez (12), Kumbulla (29,5) e Reynolds (6,85). Investimenti che non hanno portato nulla alla Roma se non aumentare le spese.

Lavorare intelligentemente sullo scouting e valorizzare il proprio settore giovanile, se fatto bene, non è sinonimo di ridimensionamento ma di progetto sostenibile. Zalewski è l’esempio lampante di come a volte sia inutile cercare calciatori all’estero quando basta dare spazio ai propri giovani. Risorse interne che hanno un duplice beneficio: migliorare la squadra e aiutare la società a fare mercato.