
Roma, ecco perché allestire l’Under 23 come la Juventus
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FOCUS RS (di Nicolas Terriaca) – Domani alle 20:45, la Roma affronterà la Juventus all’Allianz Stadium.
A maggior ragione, dopo la scelta del governo di non prorogare le agevolazioni fiscali del Decreto Crescita, che termineranno il 31 dicembre, la Roma necessiterebbe di una squadra B che possa fungere da sostegno tecnico ed economico. I vantaggi che deriverebbero da tale scelta sono tangibili e, scrutando il lavoro della Juventus, emergono in maniera eloquente.
La posizione della Roma e i vantaggi che deriverebbero dall’Under 23

La Roma, al momento, ha chiuso alla possibilità di allestire un Under 23 che giocherebbe in Serie C. Pinto, vicino alla separazione con il club giallorosso, è stato chiaro sul tema: ”In Italia ho dei dubbi legati ai regolamenti sulla squadra B. La prima cosa è che servono tanti soldi poi dal mio punto di vista c’è l’obiettivo di portare il team in Serie B dalla C. Nel contesto italiano non sono convinto della squadra B”. Da capire se la posizione del gm portoghese rappresenta quella del club giallorosso o fa parte di una delle sue ‘ossessioni’. Se questa ultima ipotesi fosse vera, dato il futuro in bilico dello stesso, la Roma potrebbe cambiare idea sull’allestimento dell’Under 23.
Esaminando il lavoro svolto dalla Juventus in merito alla costruzione della squadra B che milita in Serie C da sei stagioni (2018-19), emergono i motivi per cui i giallorossi dovrebbero seguire la stessa strada. I bianconeri, infatti, malgrado alcuni errori di valutazione (cessione Dragusin), hanno ricavato risorse economiche (oltre 80 milioni) e tecniche da sfruttare nel corso delle diverse annate. Al momento il club piemontese ha promosso diversi calciatori in prima squadra (Yildiz, Iling Junior, Miretti, Nicolussi Caviglia e Fagioli) e ha diversi giovani in prestito, soprattutto al Frosinone, che stanno emergendo (Soulé e Barrenechea). La lista di calciatori cresciuti nella Juventus Next Gen in giro per l’Italia è lunga: Dragusin, De Winter, (Genoa), Rafia (Lecce) Di Pardo (Cagliari), Zanimacchia (Cremonese), Kastanos (Salernitana), Ranocchia (Empoli), Mota (Monza), Akè (Udinese) e altri profili che si stanno sgrezzando in realtà inferiori o all’estero.
Mourinho, dal suo arrivo a Roma, ha fatto esordire 13 ragazzi della Primavera e ha aumentato i ricavi del club mediante la loro valorizzazione. Il tecnico portoghese ha forgiato Edoardo Bove, diventato imprescindibile per il centrocampo giallorosso e, tra alti e bassi, sta facendo crescere Nicola Zalewski.
I giallorossi hanno un vivaio prezioso che rappresenta un valore da custodire e, possibilmente tramite l’allestimento della squadra B, da valorizzare maggiormente per evitare, in alcuni casi, di perdere il controllo su talenti che esprimono progressivamente le proprie qualità. I benefici della costruzione di un Under 23 sembrano maggiori rispetto ai costi iniziali di cui ha parlato Tiago Pinto. ”Il settore giovanile rappresenta sempre di più un punto fermo della nostra strategia complessiva”. Parole del CEO della Roma Lina Souloukou. Vedremo se nei prossimi mesi gli investimenti sul vivaio giallorosso passeranno anche per l’allestimento di una squadra B.