Ranieri e il futuro tecnico: “Sarà uno bravo”. Società orientata su un big. Ecco le opzioni
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“Mentirei se dicessi che non stiamo già pensando all’allenatore del futuro.
Questa volta i Friedkin, a cui spetterà l’ultima parola come su ogni dinamica interna alla Roma, non vogliono e non possono sbagliare.
Sentendo e leggendo neanche troppo tra le righe le dichiarazioni sia di Ranieri, sia di Ghisolfi, sugli investimenti presenti e futuri della proprietà, il pensiero di tutti è che si tenterà dapprima di ammaliare e convincere un big per la panchina del prossimo anno. Anche perché l’esperimento con il giovane tecnico è stato decretato fallimentare dopo poche settimane. De Rossi tra l’altro è ancora sotto contratto e si capirà solo nei prossimi mesi se il club giallorosso potrà attingere anche dalle risorse attualmente immobilizzate sul suo stipendio, per fare una proposta importa ad un nuovo tecnico.
Roberto Mancini è sempre lì, pronto a rientrare nella nostra Serie A. Prima dello sbarco di Ranieri, per qualche ora, più di una fonte accreditata riteneva l’ex CT il prossimo tecnico giallorosso. Mancini ha confermato recentemente di apprezzare l’idea, a tal punto da rilevare con un certo godimento, neanche troppo nascosto, il fastidio della tifoseria laziale (con cui non si lasciò bene nel 2004) per aver letto il suo nome accostato alla panchina romanista.
Un altro nome, chiarissimo a tutti, è quello di Max Allegri: nei giorni scorsi ha fatto sapere attraverso qualche amico fidato che la piazza romanista lo alletta. I Friedkin lo contattarono diversi anni fa prima della scelta di Mourinho. Allegri vuole ripartire dall’Italia, nonostante il pressing di alcune formazioni inglesi e come nel caso di Mancini, questo potrebbe essere un vantaggio per la Roma.
Ranieri rappresenterà in assoluto un cuscinetto importante per i Friedkin questa volta, perchè oggettivamente nell’ultimo anno la Roma ha mostrato un’immagine di sè eccessivamente caotica. Tralasciando per ora l’opzione estera, da qui a giugno molte situazioni potrebbero cambiare. In Italia, la sensazione è che solo Milan e Roma cambieranno allenatore, con Sarri però tra i candidati principali secondo diverse indiscrezioni a sedersi sulla panchina rossonera.
Un altro tema è l’aspetto ambientale: se i Friedkin, oltre agli investimenti sul mercato vogliono rilanciare e ricreare entusiasmo, serve un grande nome, con l’augurio che non sia solo uno specchietto per le allodole, ma il fulcro di un rinnovato, progetto ambizioso.
Sullo sfondo occhio ai ritorni ad effetto. Josè Mourinho potrebbe lasciare il Fenerbahce nelle prossime settimane e attendere la primavera per decidere cosa fare. Il suo legame con la piazza romanista e la tifoseria è indissolubile e non è da escludere che tenti di riallacciare i suoi rapporti con il club, dopo la cacciata di gennaio. D’altronde, su molti fronti, lo Special One ha dimostrato di aver ragione. Al momento è un’ipotesi da ‘fantacalcio’, ma a volte realtà e sogni si allineano.