La febbre di Ranieri e le scelte di formazione ‘alla Juric’

La febbre di Ranieri e le scelte di formazione ‘alla Juric’

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Il GRAFFIO DI MAC (Fabio Maccheroni) – L’influenza toglie due registi (Paredes e Hummels) e forse qualche linea di febbre si è abbattuta anche sul grande Ranieri: perché una Roma così sconclusionata m’ha ricordato Juric.

LeFée, per esempio, sempre fuori da quando il baronetto di Leicester ha preso per i capelli la Roma, stavolta titolare in un centrocampo inedito, con una difesa ‘a uno’ più due mezze tacche (Celk e il timido Hermoso detto palla indietro). Davanti il nonno generoso di Dybala con Elsha e Saelemaekers: l’area del Como, un vuoto a perdere (i palloni).

Senza logica, solo confusione , con il Como che ha preso coraggio nella ripresa, mentre Ranieri ha cercato peso offensivo con il pachidermico Dovbyk (ginocchio, influenza? Dite voi). Poi Pellegrini (stavolta non s’abbracciamo, certi titoli portano sfiga), Pisilli, Mancini… Niente , ormai il guaio era inaggiustabile perfino per l’aggiustatore: 2-0, pesante, giusto.

In attesa dei prossimi sassolini che i nostri eroi si toglieranno dagli scarpini per lanciarli su tifosi e critica ingrata, pensiamo alla Samp per la Coppa Italia. Mercoledì vada lupi o leoni? Bravo comunque Ranieri a non cercare l’alibi della stanchezza. Per questa truppa gli alibi sono finiti da mesi.

 
 
 
 
 
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