
Soulè, da ‘nuovo Iturbe’ a talento pragmatico: Ranieri vuole vincere un’altra scommessa
News
Condividi l'articolo
Mixare talento e pragmatismo non è agevole, ma è la ricetta individuata dallo chef Claudio Ranieri per far rendere al massimo Matias Soulè.
Quando è tornato a Roma, necessariamente il tecnico giallorosso ha dovuto dapprima individuare delle priorità.
“Matias ha qualche mese di svantaggio rispetto a Baldanzi in termini di ambientamento qui a Roma, deve capire come si gioca al ritmo della Roma che è una maglia diversa rispetto a quella del Frosinone”. Poi successivamente un’indicazione chiara: “Io amo i calciatori pratici, Soulè ha grandissime qualità ma deve toccare meno la palla e fare le scelte giuste”.
Il gol di Parma è tutto repertorio del talento argentino: un calcio piazzato magistrale che ha regalato tre punti preziosi ai giallorossi. Le prestazioni contro Napoli, lo stesso club ducale e Monza, sono invece la continuità in termini di addestramento e di crescita. Quando riceve palla oggi Mati, rispetto ad alcune settimane fa non si perde in tanti fronzoli: si gira, punta e salta l’avversario o gioca a due tocchi quando capisce che non può eccedere in dribbling di troppo.
Poi in area di rigore torna la vena funambolica, come è giusto che sia. Il doppio gioco di gambe sul terzino di Monza, consente a Shomurodov di trovare lo spazio giusto per poi battere a rete.
1 assist nella gara di ieri come detto, 6 passaggi chiave, 2 grandi occasioni create, 93% di passaggi riusciti, 5 cross su 7 andati a segno, 2 lanci profondi su 3 riusciti, 4 duelli vinti, 2 intercetti. Numeri che esprimono pienezza, laddove prima c’era spesso vacuità.
Talento e pragmatismo dunque, ma soprattutto comprensione dei diversi momenti della partita. La Roma ha scommesso forte sull’argentino ed è convinta che possa essere un titolarissimo del futuro. Oggi però la mission di Ranieri è quasi raggiunta: rendere Soulè un fattore decisivo e un’arma in più da sfruttare in questo rush finale. Nel frattempo Mati è stato bravo a scacciare pian piano lo spauracchio di Iturbe, che aleggiava sulle sue spalle dopo una prima parte di stagione particolarmente incolore. E già questo, in una città che non risparmia critiche a nessuno, è un ottimo risultato…