
Roma, il nuovo allenatore avrà bisogno di tempo per far tornare la squadra ai vertici e vincere
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FOCUS RS (di Nicolas Terriaca) – Il nuovo allenatore della Roma avrà bisogno di tempo per riportare la squadra ai vertici del calcio italiano e vincere.
Tra gli allenatori accostasti al club capitolino c’è Gian Piero Gasperini. A margine dell’assegnazione del Premio Bearzot, oggi, l’attuale mister dell’Atalanta ha aperto alla destinazione Roma: “Piazza straordinaria, pubblico incredibile. È motivo d’orgoglio l’interesse della Roma, ma navighiamo a vista. È difficile prevedere cosa accadrà in futuro. La Roma è come la Nazionale, piace a tutti”.
Gasperini si presenterebbe in un top club con uno status completamente diverso rispetto a quanto accadde nel lontano 2011 all’Inter. Il tecnico, cresciuto nelle giovanili della Juventus, infatti, aveva maturato esperienza solo a Crotone (3 anni) e a Genova (5 anni) ottenendo comunque buoni risultati: promozione in Serie B con il club calabrese e in Serie A con il Grifone. A Genova raggiunse anche un quinto posto straordinario, data la dimensione della società. Agli occhi di una squadra reduce, due anni prima, dal triplete con Mourinho, però, era troppo poco e l’esperienza si concluse quasi prima di iniziare.
A Roma, invece, Gasperini avrebbe il compito di riportare il club ai vertici della Serie A, dato che l’ultimo accesso alla Champions League risale alla stagione 2017-18 e il suo curriculum è stato arricchito da 9 anni all’Atalanta in cui ha stravolto la storia della società. La Dea, infatti, da realtà marginale del calcio italiano, è diventata protagonista in patria e in Europa: 4 accessi alla Champions League, probabilmente a fine anno saranno 5, una vittoria dell’Europa League e 3 finali di Coppa Italia perse. Un autentico capolavoro a cui va aggiunta una lunga serie di calciatori valorizzati che renderebbe Gasperini credibile anche in uno spogliatoio più importante come quello che troverebbe a Roma.
Serie A, per vincere lo scudetto ci vuole tempo: Conte l’unico strappo alla regola

Il futuro allenatore della Roma, che sostituirà Ranieri, dovrà faticare tanto per far sognare i tifosi. Per vincere lo scudetto, bisogna essere i migliori, i più bravi e per arrivare a ciò, c’è bisogno di tempo e lavoro. La storia della Serie A, dalla stagione 1999-2000, non lascia spazio a interpretazioni diverse: solo in 7° occasioni un nuovo allenatore ha vinto al suo primo anno. I tecnici sono: Lippi, Capello, Mourinho, Allegri in due occasioni, Conte e Sarri.
I successi ottenuti da questi bravissimi allenatori, però, vanno contestualizzati: in tutte le occasioni, fatta eccezione per lo scudetto vinto da Conte alla Juventus, la squadra era già competitiva per stare ai vertici della classifica. La Roma sono 7 stagioni che non arriva sul podio a fine anno, per cui, difficilmente riuscirà a replicare quanto fatto dai vari Lippi e Allegri.
Solo Antonio Conte è riuscito a fare uno strappo alla regola: la Juventus, reduce da due 7° posti, al suo primo anno in panchina, si è trasformata in una squadra cannibale capace di vincere il campionato e iniziare un percorso che è rimasto nella storia. I bianconeri, anche grazie ad Allegri e Sarri, infatti, hanno ottenuto 9° scudetti consecutivi.
CAMPIONATI VINTI DALLA STAGIONE 1999-2000
1999-2000: Lazio 72 punti (3° anno di Sven-Göran Eriksson)
2000-01: Roma 75 punti (2° anno di Fabio Capello)
2001-02: Juventus 71 punti (1° anno di Lippi, Juventus reduce da 2 secondi posti)
2002-03: Juventus 72 punti (Lippi)
2003-04: Milan 82 punti (3° anno di Ancelotti che al secondo vince la Champions League)
2004-05: Juventus 86 punti (1° anno di Capello, squadra reduce da un 3° posto e due scudetti)
2005-06: Inter 76 punti (2° anno di Roberto Mancini)
2006-07: Inter 97 punti (Mancini)
2207-08: Inter 85 punti (Mancini)
2008-09: Inter 84 punti (1° anno di Mourinho)
2009-10: Inter 82 punti (Mourinho)
2010-11: Milan 82 punti (1° anno di Allegri, squadra reduce da due 3° posti)
2011-12–>Juventus 84 punti (1° anno di Conte, squadra reduce da due 7° posti)
2012-13: Juventus 87 punti (Conte)
2013-14: Juventus 102 punti (Conte)
2014-15: Juventus 87 punti (1° anno di Allegri)
2015-16: Juventus 91 punti (Allegri)
2016-17: Juventus 91 punti (Allegri)
2017-18: Juventus 95 punti (Allegri)
2018-19: Juve 90 punti (Allegri)
2019-20: Juventus 83 punti (1° anno di Sarri)
2020-21: Inter 91 punti (2° anno di Conte)
2021-22: Milan 86 punti (3° anno di Pioli)
2022-23: Napoli 90 punti (2° anno di Spalletti)
2023-24: Inter 94 punti (3° anno di Inzaghi)